TIKEHAU: già guardando dal finestrino dell’aereo (solo 20 minuti di volo) ci rendiamo conto che Tikehau sarà ancora meglio di Rangiroa; Tikehau si presenta ai nostri occhi come un insieme infinito di mini isolette tutte circondate da abbondanti spiagge, tutte rosa!!
L’arrivo all’aeroporto è ancora più singolare che a Rangiroa essendo la struttura un tipico bungalow solo un po’ più grande del normale, azzardo un 10x10 metri!!
Anche qui veniamo accolti dal personale del Pearl Beach con la collana di fiori, breve tratto in bus fino al porticciolo e partenza col il battello per altri 10 minuti di navigazione.
Il Pearl ci colpisce subito positivamente, all’arrivo vieniamo accolti dal suono di un corno suonato dal responsabile dell’hotel come benvenuto e ad accoglierci troviamo una italiana di Roma, lì per 4 mesi come responsabile gest.
Il villaggio è semplice ma ben strutturato, i dettagli sono più curati rispetto al Kia Ora; abbiamo un Beach Bungalow, molto bello, anche qui, secondo noi, davanti al tratto di mare più bello, tutto l’arredo è molto curato, il bagno è per metà open-air (tipo maldive ma la doccia e i servizi sono comunque al coperto), molto curato con specchio appeso al soffitto e veranda chiudibile per isolare il bagno.
C’è anche la Tv, usata solo per mettere in sottofondo qualche canzoncina polinesiana.
A mio parere alcuni beach bungalow hanno la posizione migliore di tutta l’isola; mi spiego, sull’isola abbiamo trovato molto vento per 4 giorni su 7 effettuati, SCONSIGLIATISSIMI gli overwater normali e quelli premium perche sono totalmente esposti alle raffiche oceaniche (è come se fossero messi su una pass); inoltre alcuni di questi overwater sono messi dal lato oceano, non dal lato laguna, per cui oltre ad avere ancor più vento sono quasi sempre all’ombra durante il giorno.
Se si vogliono comunque gli overwater bisogna andare per forza sugli overwater suite, posti di fianco alla spiaggia, per cui sul lato completamente riparato dal vento, e che peraltro sono davvero molto belli anche dentro.
Tra Beach e Premium beach onestamente cambia solo la posizione ma, a parer mio, i migliori sono i beach normali che vanno dal 26 al 29, posti davanti al tratto più bello del mare e la spiaggia arriva proprio fino al patio del bungalaw (alcuni premium beach ad esempio davanti al patio hanno giardino, un gradino di muretto e poi la spiaggia).
Il Mare: bello, bellissimo; nonostante il vento ai lati dell’isola, davanti alla spiaggia è piattissimo il che gli consente di essere particolarmente caldo (il più caldo che abbiamo trovato in Polinesia) e se possibile ancor più trasparente.
A Tikehau non ho mai usato le scarpette di corallo, la spiaggia è ROSA, ampia con tratti in cui è estremamente soffice, altri in cui è un po’ più corallina ma comunque sempre calpestabile a piedi nudi.
L’accesso al mare è per i primi 3-4 metri abbastanza corallino, nel senso che per entrare occorre guardare dove si mette i piedi, poi il fondo diventa per lo più sabbioso con blocchi di corallo qua là dove si nascondo i vari pesci.
Dicevo dei bungalow dal 26 al 29 perché nel tratto di mare antistante invece l’accesso al mare è molto più semplice e più sabbioso.
Già a riva ci sono molti più pesci rispetto a Rangiroa, pesci Napoleone, pesci Picasso e i simpaticissimi Mahi Mahi che appena ti vedono arrivano in fila indiana a controllarti.
Per il resto l’hotel ha un bel ristorante panoramico un bar, una boutique, salottino lettura con biliardo, campo da beach e ping pong oltre che una SPA con vista sulla laguna e sulle lingue di sabbia ai lati dell’isolotto di Tikehau.
Sì perché, il bello di Tikehau è che ai lati dell’isola del Pearl ci sono altre isolette con delle lingue di sabbia, sempre rosa, dove è possibile andare con la canoa o addirittura a piedi per sentirsi ancora più isolati dal mondo!
A Tikehau non ci sono grandi escursioni da fare, l’unica è l’isola degli uccelli ma non ci sembrava granchè e non l’abbiamo fatta.
Il bello è però vivere il mare e questi motu (isolotti) deserti; noi l’abbiamo fatto in tutte le salse: giro con gli acquascooter per andare a vedere una zona di bellissimo snorkeling, giro in barca per andare a nuotare con le tartarughe, nonchè ci siamo concessi il lusso della fuga romantica su isolotto deserto con tanto di cameriera a nostra disposizione che ci ha preparato pranzo e ogni altro spuntino immaginabile, un isolotto davvero stupendo con sabbia rosa borotalcosa e lagunetta riparata che sembrava una piscina con l’acqua più calda che io abbia mai trovato (più anche delle Maldive o dei Caraibi).
Tikehau è un’isola splendida ed ancora incontaminata, dove il tempo sembra fermarsi e dove davvero persino io mi sono scoperto romantico!!!
Abbiamo mangiato piuttosto bene sia il pesce che la carne, il personale è sempre gentilissimo, le camere vengono fatte 2 volte al giorno, che altro dire: BELLO BELLO BELLO.
GIUDIZIO HOTEL: 7
TEMPO TROVATO: siamo stati quasi 7 giorni completi, è stato brutto solo un intero pomeriggio e sera fino alle 8 del giorno seguente, per il resto sempre bello con la variabilità della Polinesia, qui le nuvole viaggiano velocissime ma sempre abbastanza piccole per cui si passa dal sole alla nuvola, dalla nuvola al sole con estrema rapidità il che è pure piacevole perché altrimenti ci si cucinerebbe!!
GIUDIZIO ISOLA: Io ho avuto la fortuna di girare molti posti di mare e sono innamorato delle Maldive, beh, Tikehau è forse l’atollo polinesiano più simile alle Maldive pur mantenendo una sua unicità per via delle sabbie rosa e della maggiore facilità nell’esplorare altri motu circostanti. Chi va in Polinesia la DEVE includere.
TAHAA: da Tikehau partiamo alle 16 per cui abbiamo fatto tutta la giornata di sole lì (qui il tramonto è alle 18 ma già dalle 16.30 il sole cala di intensità e si nasconde più facilmente dietro le nuvole); partiamo godendoci dall’alto ancora lo spettacolo di Tikehau e dopo 1 ora arriviamo a Raiatea, viaggio turbolento per via di una perturbazione proprio sopra Raiatea.
Qui ad attenderci il personale del Vahine Island che ci conduce subito, già nell’aeroporto al battello del Vahine.
Tahaa e Raiatea sono all’interno della stessa laguna per cui la navigazione risulta tranquilla nonostante il mal tempo.
Dopo circa 40 minuti arriviamo al Vahine Island, non piove ma un vento pazzesco non ci fa godere del posto ma ci costringe a ripararci nel bar per le prime spiegazioni dell’isola.
Il Vahine Island è l’hotel più piccolo dove siamo stati, solo 9 bungalow, 3 overwater e 6 beach.
Noi avevamo l’overwater n.3, il più esterno rispetto al pontile.
Non finirò mai di ringraziare il forum perché se ho scelto questo posto è stato solo dopo aver visto tutti i commenti entusiasti di questo posto, mai un commento negativo.
Ed in effetti questo è il posto dove ci abbiamo lasciato il cuore e dove mi sono promesso di ritornare prima o poi.
L’isola, un motu di Tahaa, è piccolissima ma è un vero paradiso, dal lato overwater si ha una laguna azzurrissima ed enorme (tipo Bora Bora) che poi diventa di colpo blu scuro e va a terminare nel verde delle montagne di Tahaa.
La parte delimitata dal lungo pontile è di un colore quasi indefinibile, che va dal bianco al rosa, pazzesco.
L’altra parte, quella di destra guardando verso Tahaa, è invece ricca di coralli ed arriva fino al reef dove sbattono le onde oceaniche; in questo tratto si può fare un ottimo snorkeling, mille pesci colorati, mille ostriche di tutti i colori e corallo vivo!!! Non come mar Rosso o Maldive dove è per lo più tutto morto.
A separare le 2 aree c’è la spiaggia di sabbia bianca che termina con una lingua di sabbia che a seconda delle maree è a pelo d’acqua o appena sopra, spettacolare per stendersi con gli sdraietti semi-galleggianti disponibili.
La lingua assume anche forme diverse proprio a seconda di come emerge dall’acqua.
Se proprio vogliamo trovare un difetto al Vahine è quello di avere per i primi 10 metri, nel tratto di laguna, moltissime lumache nere di mare, non so se dipenda anche dalla stagione o se ci sono sempre; le avevamo viste anche nelle precedenti isole, ma qui è pieno per cui per fare il bagno occorre prima fare un po’ di slalom tra questi lumaconi.
Il tratto migliore per una buona balneazione e per farsi una bella nuotata è proprio quello attorno agli overwater.
A proposito degli overwater sono enormi, con un tavolino in vetro per vedere sotto, apribile, lungo quasi 1 metro; schermo piatto ma solo per vedere i dvd disponibili gratuitamente nell’office di Carl, il manager che assieme alla moglie Carol gestisce splendidamente l’isola. L’unico neo della camera è stata la doccia che aveva degli sbalzi di temperatura improvvisi ed io mi sono quasi ustionato la testa, problema che però ho segnalato a Carl e sono sicuro che rimedierà. Il terrazzo è molto grande ed ha tutto, amaca matrimoniale, 2 lettini, 2 sdraio ed un tavolino.
Ma ciò che rende unico questo posto è il clima familiare che si viene ad instaurare e la sensazione di essere sempre coccolati dalla mattina alla sera; diciamo subito che al Vahine Island si mangia sempre in maniera DIVINA, a noi sembrava di essere ogni sera nel nostro ristorante italiano preferito; la colazione non è a buffet, ti portano tutto loro e tutta roba fatta in casa, dalle marmellate allo yogurt oltre ai migliori croissant mangiati in polinesia, alla frutta, alla mitica baguette etcccc..; a pranzo, la cosa più banale era il sandwich con il tonno, ma attenzione, era una intera baguette con tranci di tonno fresco appena cotti alla griglia, spettacolare!!
Essendo al massimo in 18 persone chiaramente tutto è molto intimo, con noi peraltro c’erano tutte coppie italiane tranne una francese. Il personale è sempre a tua disposizione: c’è il beach boy che ad ogni minima richiesta è pronto, vuoi mangiare o bere qualcosa in camera e ti portano tutto senza sovrapprezzo come in altri posti, vuoi prendere anche la barca, basta andar all’office e in 10 minuti hai l’uomo sulla barca che ti porta dove vuoi.
Naturalmente organizzano escursioni a Tahaa per vedere le piantagioni di vaniglia e la pearl farm, escursioni al giardino di corallo che si trova in zona de “Le Tahaa Private Island”, ecc.
IL problema è che si sta talmente bene lì che ti passa la voglia di andare in giro, noi nei 5 giorni in cui siamo rimasti abbiamo solo fatto un paio di giri in canoa ed uno in barca per esplorare un’altra isoletta deserta.
Passando abbiamo visto anche La Pirogue, altro hotel molto piccolo, credo solo 6 bungalow, carino ma niente di che rispetto al Vahine Island.
E’ difficile credo farvi capire il clima che si respira al Vahine Island, bisogna viverlo; anche Carl, il capo, è sempre lì a chiederti se tutto va bene, se abbiamo bisogno di qualcosa, l’ultimo giorno mi ha persino regalato a sorpresa 2 bottigliette di rhum fatto da loro, una al tiare ed una all’ananas, perché ci eravamo fatti una bella chiaccherata una sera bevendo questi 2 rhum; sono quelle cose che almeno a me rimangono davvero dentro.
Per il resto l’hotel non è molto semplice nella struttura, le camere sono molto belle, la spiaggia è curatissima con tavoli, lettini normali e quelli da acqua, i giardini curatissimi, un carinissimo campo da beach volley 2 contro 2, varie attrezzature per le attività di mare, dalle pinne, alle canoe, al pedalò, alla bachetta e, richiedendole, molte altre cose che ti portano apposta ma a pagamento. Il ristorante è sulla spiaggia fronte laguna e viene completamente aperto o chiuso a seconda del tempo, il bar è li di fianco con libri di tutti i tipi e pure giochi di società.
E poi c'è il mare, in tutte le versioni polinesiane possibili...
GIUDIZIO HOTEL: 8,5: la struttura è obiettivamente da 7, tipo quella di Tikehau, ma il trattamento è da 10 per cui facciamo una media.
TEMPO TROVATO: in effetti qui abbiamo trovato il tempo peggiore del nostro viaggio, peggiore ma sempre buono; dicevo dell’arrivo con il vento e nuvolo che è rimasto anche la mattina seguente, poi è uscito il sole pur rimanendo un vento piuttosto forte; terzo, quarto e quinto giorno sempre bello con vento diventato brezza, di nuovo nuvolo la mattina della partenza ma essendo tale non ci ha guastato più di tanto.
GIUDIZIO ISOLA: ribadisco: qui noi ci abbiamo lasciato il CUORE!! Perché è un angolo di paradiso, perché per 5 sere abbiamo mangiato in maniera fantastica, perché ci siamo sentiti coccolati tutto il giorno, perché c’era un bel clima familiare, etc….. Alcuni ragazzi trovati su altre isole erano contentissimi anche de Le Tahaa Private Island, l’ho visto dall’alto con l’aereo e sembra davvero molto bello però a me da l’impressione di essere un albergo in stile Bora Bora messo a Tahaa; dal momento che nessuno se va in Polinesia può saltare Bora Bora (sarebbe come andare a Roma e non vedere il Colosseo), il mio consiglio è di andare nel grande albergo a Bora Bora e provare un’esperienza totalmente diversa a Tahaa andando al Vahine Island.
.............. ultima parte con Bora Bora e commenti generali...............