LUNEDI’, 09 LUGLIO 2007 – BORA BORA
Sveglia alle 7.00 con un timido raggio di sole che filtra dalla finestrella della nostra cabina, mi alzo anche se sono ancora un po’ assonnata, ma curiosa di controllare il tempo… Dopo uno sguardo veloce al cielo, mi butto ancora un po’ gi di morale, perch vedo grigio da un lato e nuvolo dall’altro, ma cerco di essere ottimista.
Facciamo colazione, mi metto il costume e poco dopo sono subito in pozzetto a fare 2 chiacchiere con Michele; mentre mi faccio spiegare di motu e pass ad un certo punto, guardando entrambi in mare nella stessa direzione, vediamo un paio di delfini che saltano proprio vicino la nostra barca… Non posso fare a meno di “gridare” dalla gioia, io adoro i delfini e mi sento come una bimba felice; chiamo Cristian che prontamente arriva con la telecamera mentre io seguo Ludo che mi porta ancora a prua, dove sotto di noi nuotano e si rincorrono, giocando, un gruppo di delfini, si scambiano di posto, si incrociano tra loro, fanno qualche bel salto e poi ci salutano proseguendo per la loro strada.
La giornata incominciata proprio bene, sono gi felicissima cos e dopo pochi minuti uno splendido sole appare sopra le nostre teste, riempiendoci il cuore di gioia! Ti aspettavamo tutti, caro sole!!! Michele ci propone il programma della giornata e insieme decidiamo questo: camminata a Bora Bora fino a raggiungere la spiaggia di Punta Matira, bagno, relax, pranzo in barca, shopping a Vaitape, cena all’Heiva e sfilata dei carri fioriti, che sempre una manifestazione dell’Heiva e si tratta dei nostri carri di carnevale, fatti interamente di fiori. Forse faremo anche l’aperitivo al Blody’s Mary (dove siamo ancorati) il locale pi famoso di Bora Bora dove sono stati anche molti vip e i loro nomi sono persino riportati su una tavola in legno davanti l’entrata del locale se faremo in tempo.
Dopo qualche ora di navigazione con tappa qua e la, sbarchiamo alle ore 11.00 a Bora e mentre camminiamo per raggiungere la spiaggia di Punta Matira, Michele ci tiene una piccola lezione di botanica, mostrandoci un sacco di variet di piante e fiori. Ci mostra l’albero del frangipane, con i suoi meravigliosi fiori bianchi e gialli (proprio come quello che ho comperato, finto, al mercato di Papeete), ne cogliamo uno e lo mettiamo dietro l’orecchio, ci mostra un sacco di piante, quella del tamanu (dove i suoi frutti vengono usati esclusivamente per fare l’olio di tamanu), degli enormi ficus polinesiani, camminiamo su un verdissimo e morbidoso prato, che a prima vista sembra quasi finto, ed talmente morbido che, in alcuni punti, il piede sembra affondare nella terra. Ci spiega un sacco di cose belle e molto interessanti… Vediamo un sacco di piante di Hibiscus, tutte colorate: rosa tenue, bianchi, fuxia, rossi e una bella pianta che produce una bella macchia di fiori fuxia, come mi piacerebbe averla in giardino, vediamo la pianta un po’ strana con le foglie disposte a ventaglio che Michele ci dice essere la pianta del viaggiatore e ci spiega anche perch ma non me lo ricordo. Poi ci spiega l’utilizzo della pianta dell’hipo, con queste larghe foglie verdi che i polinesiani usano come piatti quando mangiano sui motu, oppure la si utilizza passandola nella maschera da snorkeling per evitare che si appanni e ancora viene utilizzata per cuocerci dentro il pane di cocco, fatto su a fagottino e cotto a vapore, e ancora ci racconta della pianta del thi (che non so come si scrive) ma che in Polinesia la pianta sacra che mettono come recinzioni delle case (al posto delle siepi) per protezione contro gli spiriti negativi, ecc… ed la pianta usata anche nelle funzioni religiose, tipo i matrimoni (l’abbiamo visto a Moorea, nella finta rappresentazione del matrimonio nei balli che gli sposi tenevano in mano una foglia di questa pianta), ha una lunga e stretta foglia, verde, rossastra o fuxia… Passando a pochi metri da una casa notiamo una strana costruzione nel giardino e Michele ci spiega che sono le tombe di famiglia; in Polinesia infatti non ci sono cimiteri a parte quello di Papeete e ci spiega anche che in passato, quando nascevano i bambini, era usanza seppellire in giardino la placenta e poi piantare in quel punto un albero di un frutto, perch lo stesso bambino, da adulto, avrebbe dovuto sapersi sfamare e nutrire dei frutti di questo albero.
Proseguiamo la nostra passeggiata fermandoci ogni tanto a fare foto panoramiche alla splendida laguna, ogni tanto passa qualche turista con delle strane macchinine, ogni tanto incrociamo qualche polinesiano che, sorridendo, ci saluta, fino a che non giungiamo in una immensa spiaggia bianca e ci troviamo davanti ad una laguna azzurrissima e mozzafiato.
Siamo finalmente arrivati a Punta Matira: uno spettacolo indescrivibile; ci facciamo un bel bagno e poi incominciamo con il reportage fotografico, dove anche la nostra cara Mam Ludovica si improvvisa fotografa e ci scatta delle foto a dir poco eccezionali. Restiamo in spiaggia ancora un po’, ma il tempo oggi passa pi in fretta degli altri giorni, e cos ritorniamo alla barca per il pranzo. Dopo pranzo ci aspetta 1 oretta di relax, Manu e Lore ne approfittano per fare il bagno, Cristi prende il sole ed io sono sdraiata a prua della barca, stesa sopra il mio pareo e con in testa la mia coroncina di fiori… Michele mi dice che sono da fotografare perch sembro un po’ polinesiana… S, magari!!! Ci prepariamo per tornare a terra per un po’ di shopping e per assistere ad un’altra fantastica serata dell’Heiva, stasera: sfilata dei carri fioriti!
Michele ci accompagna in un negozio di perle che ha tutti i colori pi strani e particolari, davvero belle e poi in un altro negozietto dove usciamo con qualche soldino in meno sulla carta di credito perch ci scateniamo negli acquisti di souvenir.
Finito lo shopping ci facciamo uno spuntino, con delle ottime paste ad una pasticceria vicino ai negozietti e poi facciamo 2 passi tra i bar e ristoranti dell’Heiva per scegliere quello che ci aggrada di pi passando vicino a gruppi di polinesiani… Ad un certo punto ci accorgiamo di avere compagnia, infatti si sono uniti al nostro gruppo 2 dolcissimi bambini polinesiani con occhi grandi che ci fanno da guida e ci portano fino al mare a vedere (nei loro giochi) gli squali; chiacchierano con noi e ci accompagnano fino al ristorante e sono incuriositi dalle foto che gli faccio con la mia digitale e mi chiedono di vedere dal display le loro faccine, mi regalano anche una piccola conchiglietta, prima di metterla in tasca e conservarla controllo che non sia ancora abitata da qualche piccolo paguro ma piena di sabbia e cos ringrazio e la custodisco gelosamente come loro ricordo…
Tra la sofferta scelta del men tra il maiale caramellato (tipico cinese) e il poisson cru, la spunta un’altra volta il pesce crudo e mi arriva un piatto enorme che basta per 2 persone, ottimo ma troppo per me e purtroppo (pur essendo di bocca buona) lo avanzo.
Inizia la sera, la piazza si popola e i primi carri sono gi posizionati mentre altri stanno ancora finendo di costruirli e per di pi completamente al buio. I carri sono eccezionali e Ludovica mi spiega che ognuno ha un tema, sono interamente costruiti con fiori freschi e foglie e realizzati in 1 giorno, in effetti oggi quando siamo arrivati abbiamo visto in diretta la realizzazione; tutti nel villaggio si danno da fare: chi va a raccogliere fogliame, chi i fiori e chi monta tutto sul carro. Oggi pomeriggio abbiamo proprio visto un pick up carico di foglie rosse di thi con delle ragazze che le scaricavano le lavoravano per montarle sul carro.
E’ davvero bello vedere queste cose, un’esplosione di colori e sorrisi dei polinesiani contenti ed emozionati perch le loro creazioni verranno poi giudicate da una giuria e forse ci sar un vincitore… Intrecci di foglie e di colori e mam sui carri con i loro splendidi abiti pronte a farsi fotografare con un grande sorriso stampato sulla faccia e come dice Ludovica “Sembra di stare in mezzo ad un quadro di Gogain” e anche questa la Polinesia.
Arriviamo in barca verso mezzanotte abbastanza cotti e infreddoliti… Stanotte si fanno le ore piccole, abituati come siamo ad andare a letto subito dopo cena. E’ stata una giornata intensa e appena tocchiamo il letto crolliamo in un sonno profondo!
MARTEDI’, 10 LUGLIO 2007 – BORA BORA - TAHAA
Oggi il giorno della traversata da Bora verso Tahaa. Piccola colazione assolutamente senza liquidi e si parte. Il capitano ci informa che il mare non molto mosso, siamo fortunati. La 1 ora di navigazione passa tranquilla, mi siedo a prua e mi godo il respiro dell’oceano, queste lunghe onde, poi mi viene la “brillante” idea di spostarmi e raggiungere Cristian in pozzetto e qui inizia a venirmi un po’ di nausea. Purtroppo manca ancora un bel po’ alla laguna di Tahaa e non so se ce la far, allora sotto consiglio di Mam Ludovica mi sdraio a poppa e mi addormento sotto un bel sole cocente, mi sveglio che pi o meno siamo arrivati e per fortuna il peggio passato anche se nel frattempo sotto il sole mi sono ustionata una coscia… che male, speriamo di dormire stanotte e s che mi sono anche coperta con il pareo…
Arriviamo a Tahaa un po’ provati, anche Cristian aveva un po’ di nausea ma non ha detto nulla e per fortuna lui non stato male e se l’ fatta passare addormentandosi…
Questo il mio consiglio per chi far questa esperienza con Michele, nella traversata niente colazione e se incominciate a sentire un po’ di nausea cercate di dormire, il dolce dondolio del mare vi aiuter a rilassarvi e prendere sonno!!!
TAHAA
Dopo la traversata ci dice Ludovica che Michele solito cucinare gli spaghetti e infatti puntuale Michele ci presenta un bel piatto di fumanti spaghetti alle cozze che mangiamo molto volentieri. Nel pomeriggio abbiamo un po’ di tempo per prendere il sole e poi ci prepariamo per sbarcare sull’isola: Michele ci porta da Mam Naumi.
Sbarchiamo sulla terra ferma di Tahaa quando il sole incomincia ad abbassarsi, saranno forse le 15.30-16.00, nel tragitto Michele ci tiene un’altra piccola lezione di botanica con nuovi fiori e piante, vediamo in un cortile di un’abitazione un grosso maiale e ci spiega che qui in polinesia non mangiano molto maiale e qualcuno lo tiene come animale domestico tipo cane, ci ricordiamo infatti di averne visti parecchi anche a Moorea, proseguiamo e sentiamo musica di tamburi che proviene da un’altra abitazione e speriamo di vedere qualcuno che balla ma purtroppo sono solo dei ragazzi che suonano in maniera divina e chiss che magari si stiano esercitando per l’heiva… Mah!?! Giungiamo finalmente a destinazione alla casetta della dolcissima Mam Naumi, ed eccola l, questa dolce signora dagli occhi luminosi e profondi, la salutiamo con un bacio e ci invita ad entrare nella sua casa. Nelle case dei polinesiani, ci spiega Michele, che si entra scalzi e cos ci togliamo volentieri le nostre infradito ed entriamo a scoprire il suo piccolo mondo, che in realt cos piccolo non . All’ingresso della sua casa c’ la sua bottega dove sono esposti sui tavoli tutte le se creazioni: cuscini, collane di conchiglie, collane di vaniglia, costumi tipici di ballerini/e che realizza utilizzano la tapa, una fibra ricavata dagli alberi, ci dice Michele una delle poche o forse l’unica che realizza ancora i costumi come si facevano nell’antichit e c’ la paura che questa tradizione vada persa… A udire queste parole mi ricordo di un video che avevo registrato de “Alle falde del Kilimangiaro” dove c’era una dolce signora che lavorava questa tapa proprio a Tahaa e ora, guardandola bene, riconosco in Mam Naumi, la signora del video, con qualche anno in pi, qualche kg in meno e con i capelli ora raccolti, ma ne sono sicura lei, appena arrivo in italia cm verifico… Siamo a casa di una signora polinesiana famosa!!! Yuppy!!!
Ci fa vedere il costume tipico da ballerine e poi mi fa provare il costume per intero, sembro anche io una ballerina polinesiana… S, magari!!! Vende questi costumi a 7000 Fcp mentre al mercato di Tahiti un costume intero da ballerino/a adulto lo vendono a 15000 Fcp/20000Fcp. Compero una bella collana di conchiglie realizzata da lei e lei mi osserva qualche secondo ne sceglie un’altra e me la regala, cos come la collana di vaniglia, ne compero una e me ne regala un’altra. Compero poi la vaniglia, lei vende 10 baccelli a 1000 Fcp (mentre al mercato di Papeete a questo prezzo se ne comperano al massimo 3 baccelli), ne comperiamo 3 stecchette da 10 baccelli e ce ne regala un altro. Siamo davvero senza parole, ma da dove viene questa donna? Cos facendo invece di guadagnarci ci perde… E’ davvero di una dolcezza infinita, la sua risata e il suo sguardo lo testimoniano! Incuriosita dai mille colori che intravedo nell’altra stanza, dove realizza i cuscini, vado a guardare e lei mi chiama e mi invita a seguirla: vuole mostrarmi la sua casa. Mi fa da guida in ogni stanza spiegandomi dove dorme lei, dove dorme pap e qualche cosa della sua vita e dal suo racconto capisco che ha 7 figli che lavorano a Tahiti. Ci guida in cucina e in altre stanze tutte coloratissime, ci porta in una stanza piena di vestiti e parei, non ho capito se li realizza anche lei e li vende oppure se sono solo i suoi, sembra un negozio di vestiti, ce ne saranno a centinaia. Riprendo tutto con la mia fidata telecamera e cerco di dirle qualche frase nel mio scarso francese, lei a volte risponde e a volte quando non capisce ride… Mi mangio le mani per non sapere parlare bene il francese e per aver trascurato lo studio delle lingue alle medie e superiori, quando ne avevo l’opportunit… Eh! Potessi tornare indietro!!!
Mam davvero dolcissima, ora capisco cosa volevano dire le parole che leggevo su di lei sul forum, scritte da gente che prima di me l’aveva incontrata. E’ impossibile capirlo prima di averla vista e di avergli parlato. Prima di lasciarci andare, vede di avere “trascurato” un po’ i 2 maschietti e per non farli sentire meno importanti, regala a loro una bellissima collana di conchiglie e un bel casco di bananine a testa. Restiamo a bocca aperta, per farla smettere di regalarci la roba dobbiamo fisicamente uscire dalla bottega, altrimenti lei continuerebbe. Mi ha toccato davvero tanto questa dolce signora, mi sembrato per un attimo di avere vicino la mia dolce nonnina.
Salutiamo Mam Naumi con un nodo in gola e ci apprestiamo a risalire sul Gulliver, facendo prima una tappa al supermercato per i rifornimenti per la cena.
Un bel bagno nelle calde acque della laguna e poi una bella doccia con Ludovica che si prende cura di me e dei miei impossibili capelli. Mi coccola proprio tanto e mi sento proprio a mio agio con lei… E’ una grande donna… Forte ma nello stesso tempo dolce ed emana quel calore di una mamma… E’ una mamma… E’ una nonna… Sono stata proprio contenta ad incrociare la sua strada, una donna adorabile e spero un giorno di diventare come lei!!! Forse l’avr gi scritto e sar ripetitiva ma, lei e Michele insieme sembrano proprio due ragazzini innamorati e poi quanto si divertono insieme, sono proprio complici e affiatati nel loro rapporto, sono fatti l’uno per l’altro.
Aperitivo in pozzetto e cena con tonno alla vaniglia! Buonissimo!!! Spero di prendere qualche spunto interessante dalla cucina di Michele da riproporre poi in Italia, anche se non sar mai brava quanto lui!!!