Allora ti racconto questa, accaduta il mese scorso, che non è un aneddoto.
Premessa: da quando internet lo consente, mi organizzo da solo le vacanze, in tutto e per tutto. Mai avuto sorprese o registrato disguidi finchè un giorno a Rangiroa........
Arriviamo in volo da Fakarava e attendiamo l'arrivo dell'incaricato della pension Les fare de Tiki Hoa, prenotata da casa pagando anche un congruo anticipo, 420 Euro.
Passano 15... 30.... ed oltre minuti ma non si vede nessuno, nel frattempo i pickup degli altri hotel vanno e vengono consegnando alle rispettive destinazioni gli ospiti. Ad un certo punto, ci si avvicina l'incaricata del Raira Lagoon che aveva appena caricato l'ultima infornata e ci chiede chi stiamo aspettando: alla mia risposta aggrotta le sopracciglia, fa una telefonata e rivolgendosi a noi ci dice che la pension ha chiuso in giugno! Forse state ancora sentendo l'eco del tonfo al cuore che ci è venuto..... Mi dice chi è questo tizio (Michel Tavernier, un francese trasferito), che ora lavora a Tahiti e organizza viaggi, pure il telefono è riuscita a recuperare: prova a chiamare ma dal'altro capo squilla a vuoto.
La ragazza confabula con una locale (che stava accompagnando il marito in partenza) e ci avvisa che ci avrebbe fatto portare da questa al suo hotel, poi avremmo visto il da farsi.
Qui giunti, si attacca al telefono e dopo 5 forse 6 o più tentativi andati a vuoto ci trova la soluzione alternativa, pension Teina et Marie (nota:Lonely Planet la definisce "una delle migliori di Rangiroa", ma qualche piccolo dubbio ce l'ho considerata l'angustia del bungalow e l'arredamento quasi inesistente e comunque fatiscente. E ve lo dice uno che è di bocca buona). Condividiamo, richiama per confermare, ci porta alla nuova sistemazione distante circa 6-7 km., alla passe di Tiputa. Non c'è stato verso di ringraziarla se non a parole e calorose strette di mano.
Ma non è finita qui: vi ricordate l'anticipo di 420 Euro? Bene.
Durante il soggiorno al teina et Marie, faccio trega con un sub di Tahiti... in vacanza a Rangiroa (ARGHH!!!!!) con la sua compagna. Solite domande, chi sei, cosa fai, come mai sei qui in questa piccola pensione: spiego quanto accaduto e la cosa finisce lì. Per il momento. Il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, il tahitiano si presenta al mio bungalow con un francese di Lyon suo conoscente e anche lui in vacanza qui.
Mi dice: da questo momento lui è il tuo avvocato e la mia compagna la sua segretaria. "L'avvocato" mi chiede di spiegargli i fatti, chiede i miei dati e quelli del pagamento (come è mia abitudine, avevo con me la copia dell'email di conferma), s'attacca al cellulare (il suo) ma non trova risposta. A sera si rifa vivo, riprova e finalmente lo trova.
Cosa gli abbia detto non lo so perchè parlava troppo fitto, ma dal tono non erano certo gli auguri di buone vacanze!
Mi dice che Tavernier mi rimborserà, che è stata una dimenticanza e pensava di aver saldato tutti (?) ma ha bisogno di un numero di conto dove fare il versamento. Che faccio accendo un conto? dove? a Rangiroa dove mi fermo qualche giorno, oppure a Bora Bora dove comunque starò ancora solo per qualche giorno, idem per Tahaa. Il sub tahitiano si offre con la soluzione: "gli diamo il mio numero di conto e se veramente i soldi mi arrivano te li porto all'aeroporto di Papeete il giorno che rientrate in Italia". Con l'endemico scetticismo italiano penso che, persi per persi, tanto vale tentare.
La faccio breve, sapete come è finita? Che alle 19 del 30 agosto era lì con la sua compagna e 410 Euro in contanti, mi aveva pure usato la cortesia di cambiarli da franchi polinesiani in Euro!
Cosa è successo? una serie infinita di botte di c*°§ ? Forse. La cortesia, la disponiibilità e la solidarietà polinesiana? Può darsi, magari un cocktail, giudicate voi.
Giorgio
p.s.: immagino che Kia Ora sul fatto del turista fai da te mi stia facendo una paternale che metà basta. Ma in tanti anni e ancor più viaggi, l'imprevisto ci poteva anche stare (scongiuri). Almeno, da spirito libero di vacanziero self arranger la potevo accettare.