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Autore Topic: Honeymoon tra New York e Polinesia parte 2  (Letto 6421 volte)

ALE_70.VICENZA

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Honeymoon tra New York e Polinesia parte 2
« il: 18 Ottobre 2007, 21:05:30 »

Bora Bora 02/08-07/08
Pension Temanuata Beach – Garden Bungalow
Che peccato lasciare Huahine, ma ci aspetta la perla del Pacifico.
All’imbarco a Huahine chiedo quale sia il lato migliore dell’aereo per vedere Bora Bora dall’alto,  ma l’indicazione che mi danno non sembra essere quella giusta, così sorvolando Raiatea e Tahaa crediamo di essere su Bora Bora!
All’arrivo lo scenario cambia : L’aeroporto, situato su un motu e collegato all’isola tramite un efficiente servizio di traghetti è molto più affollato dei precedenti e non sembra affatto di essere in Polinesia.
Il tragitto prevede l’attraversamento della laguna e si vedono i resort più esclusivi, vedo il Pearl Beach Resort ed altri.
Il colore della laguna è qualcosa di incredibile, ho scattato delle foto al porto e l’azzurro che si vede è degno delle spiagge più belle delle Maldive.
Alloggeremo per 6 giorni al Temanuata Beach, piccolo resort composto da pochi bungalow.
La posizione è ottima in quanto è proprio di fianco all’Intercontinental, di fianco alla spiaggia di Punta Matira.
Anche qui troviamo una signora francese che gestisce il piccolo resort, manco a farlo apposta molto scortese con noi italiani; per questo ed altri motivi l’antipatica signora si guadagna il soprannome “la sdentata”.
La spiaggia di Punta Matira è veramente bella se non fosse per i resort e le costruzioni in cemento che la circondano.
Bora Bora è troppo turistica per i nostri gusti, decisamente meglio i resort sui motu, ma che prezzi!
La sera i tramonti da Punta Matira sono imperdibili, quante foto!
Facendo il bagno si incontrano spesso le razze che rincorrere non è davvero facile neanche se dotati di pinne.
Il secondo giorno piove tutto il giorno e fa anche freddo, nonostante il tempo andiamo a piedi seguendo la strada fino ad arrivare al Club Med che visitiamo.
Terzo giorno :
All’inizio della spiaggia si trova il Chez Nono piccolo resort situato sul punto più bello del tratto.
E’ lì che prenotiamo il tour della laguna in piroga a motore, una simpaticissima ragazza polinesiana ci spiega tutte le gite (magari avessimo avuto la stessa cortesia dall’antipatica francese che gestisce il Temanuata).
Quando la ragazza viene a sapere che il cognome di mia moglie è lo stesso della sua famiglia da parte materna inizia “l’interrogatorio”.
La ragazza è stupita e stenta a crederci, quando le mostriamo la carta d’identità ne fa una copia da mostrare a parenti ed amici, nel giro di qualche minuto diventiamo l’attrazione del villaggio.
E’ convinta che mia moglie abbia origini polinesiane e che sia sua lontana parente, in virtù di questo fatto ci sconta l’escursione; che gentile pensiamo noi.
L’escursione è guidata da una coppia di polinesiani con figlio a bordo e prevede varie soste tra cui lo snorkeling  nel giardino di coralli (niente di eccezionale), lo shark feeding, il pranzo su un motu, il manta feeding.
Il tour di Bora Bora dalla laguna vi regalerà immagini uniche, la laguna è immensa e circonda tutta l’isola.
Che colori vicino al Meridien o al St.Regis.
Ci fermiamo in mezzo alla laguna, l’acqua da azzurro chiaro diventa blu scuro tutto d’un tratto :  la profondità  passa da 40cm a qualche centinaio di metri e siamo di fronte alla sagoma maestosa di Bora Bora con la sua vetta sempre avvolta dalle nuvole.
Bora bora vista dalla laguna è meravigliosa e si rende onore al suo appellativo di perla del pacifico.
Le sere andiamo quasi sempre a cenare al ristorante sulla spiaggia del vicino Maitai, resort con bungalow overwater ad un prezzo ragionevole.
Che bello cenare lì, unico neo i dieci minuti a piedi lungo la strada a tratti molto bui e spesso frequentati da pessimi personaggi che passano con gli scooter.
Purtroppo a Punta Matira bisogna stare attenti a chiudere bene i bungalow anche quando si dorme perché i furti sono frequenti.
La sera, dopo cena abbiamo scelto di andare all’Intercontinental Resort dove ci sarà lo spettacolo caratteristico del folklore polinesiano.
Un gruppo di ragazzi e ragazze esegue balli locali, alla fine il momento più entusiasmante è quando due ragazzi si esibiscono in danze e giochi con il fuoco.
Riprendiamo tutto con la nostra videocamera, quasi un’ora in totale…
Al termine visitiamo la struttura del lussuoso resort, chissà che bello dev’essere dormire sugli overwater pensiamo, con tutte quelle lucette, chissà che intimità, di certo non avranno i gechi in camera come noi.
Quando vediamo i prezzi dei bungalow torniamo mogi mogi  al Temanuata, cmq per la cronaca ho letto di turisti che hanno trovati i gechi anche al Pearl Beach.
Escursione al Lagoonarium :
ve la sconsiglio perché oltre a costare molti soldi non offre nulla di particolare a parte quattro squaletti liberi di nuotare assieme ai turisti in un tratto di mare racchiuso da una rete metallica.
Che dire della signora del Bora Bora Lagoonarium che quando le abbiamo chiesto lo sconto di qualche franco, per l’equivalente di una frazione di euro ci ha detto in malo modo : Italian people no good.
Ma stiamo scherzando ?
La gente spende migliaia di euro per visitare le loro isole e questo è il trattamento ?
Trascorriamo sia domenica che lunedì nella splendida spiaggia di Punta Matira; domenica la spiaggia è affollata di gente del posto, il giorno dopo invece la lunga spiaggia ce la godiamo noi e qualche altra coppia di italiani.

Rangiroa 07/08-11/08
Pension Tuanake - Deluxe Beach Bungalow
Rangiroa è il più grande atollo delle Tuamotu, atollo totalmente differente da quelli della Società.
Qui niente montagne, ma laguna da una parte e oceano dall’altra separati da una striscia di terra larga qualche centinaia di metri.
Una serie di motu (isolotti) separati l’uno dall’altro da stretti canali formano l’atollo di Rangiroa, a forma di ovale.
All’interno la laguna e al di fuori ovviamente l’oceano che ove trova il varco nella barriera corallina si infila nella laguna attraverso i Pass.
Il Motu dove si trovano gli alberghi è una striscia di terra lunga 12 Km circa, ad un estremo si trova il Tiputa Pass e dall’altro Avatoru Pass, attraverso i quali l’oceano entra nella laguna, che data la sua vastità tanto laguna poi non è.
Noleggiamo le bici, che esose le tariffe comunque non importa.
Tra un temporale e l’altro percorriamo con le bici tutto il motu da un pass all’altro.
Decisamente molto più suggestivo il Tiputa Pass rispetto ad Avatoru.
Ascoltiamo il consiglio del padrone della Pension Tuanake : alle 17 andiamo al Tiputa Pass a vedere i delfini.
Ed ecco che tutto ad un  tratto il cielo da nuvoloso che era diventa nero ed arriva un acquazzone incredibile.
L’unico riparo ce lo fornisce una cabina elettrica dove troviamo altre due coppie di italiani : una l’avevamo conosciuta a Bora Bora e l’altra la ritroveremo a Tikehau.
Tra uno scroscio di pioggia e l’altro vediamo qualche delfino saltare tra le onde.
Il secondo giorno riprendiamo le bici e procedendo in direzione Tiputa ci fermiamo prima a comprare della frutta da un francese che ha un negozietto lungo la strada e poi, giunti all’altezza del Kia Ora Village optiamo per stenderci a prendere il sole lungo la spiaggia sul lato Oceano.
La spiaggia è una enorme distesa di corallo bianco e conchiglie, siamo da soli a parte un’altra coppia di turisti che come noi si sta godendo il sole, che raggi per essere nel loro inverno.
Sulle Tuamotu il sole è più forte delle Isole della Società, sarà così anche a Tikehau.
A mezzogiorno risaliamo in sella per andare fare provvista di viveri, l’unico “magasin” aperto (il loro negozio di alimentari) ci propone delle baguette con del prosciutto in scatola che subito rifiutiamo, ma poi per la fame decidiamo di acquistare. A Rangiroa non c’e’ tanta scelta. Il panino si rivela più buono del previsto e ce lo pappiamo davanti al Tiputa Pass.
Il pomeriggio invece andiamo a prendere il sole nella piccola spiaggetta del Kia Ora che sebbene sia molto bella per i colori dell’acqua, è altrettanto piccola, ci si deve però accontentare perché è l’unica di Rangiroa.
Escursione alla Blue Lagoon : da fare, obbligatoria, vale tutto il soggiorno a Rangiroa.
Dopo un’ora di attraversata tra onde alte, schizzi d’acqua e vento si arriva distrutti in un angolo di paradiso : una laguna nella laguna.
Le numerose foto che ho fatto non rendono onore alla bellezza incontaminata del posto.
Dopo un bagno nella laguna, attraversiamo la barriera corallina per dirigerci da soli sui moti disabitati, ed è qui che ci rendiamo conto di essere fuori dal mondo : solo noi e la natura.
Lingue di sabbie rosa si estendono nella laguna e motu ricoperti di palme tropicale affiancano il tragitto.
Prevista sosta per lo shark feeding cui oramai siamo abituati.
Persino quando sotto di me passa un big lemon shark rimango indifferente o quando un gruppetto di squali pinna nera sentendo l’odore della testa di tonno insanguinata che il polinesiano gli cala in mare, si avvicina alle mie braccia.
Ovviamente Daniela riprende il tutto al sicuro da prua.
Anche qui siamo agli sgoccioli, e ci siamo dimenticati di comprare la famosa perla nera di tahiti. Ne approfittiamo la mattina seguente per visitare la farm di perle posta di fianco al Tuanake : la Gaugain’s Pearl Farm. Siamo gli unici italiani così una ragazza del posto ci fornisce una dettagliata spiegazione della fasi salienti della coltivazione in misto inglese, francese, italiano.
Al termine della visita decido di acquistarne una da regalare a Daniela, l’anello sulla quale verrà incastonata lo compreremo in Italia. Le perle vengono classificate in base alle dimensioni e alla forma, comunque vi spiegano tutto e potete scegliere quella che più vi piace anche in base al prezzo che intendete spendere.

Tikehau 11/08-14/08
Pension Aito Motel Colette - Beach Bungalow
La più selvaggia, la meno turistica di quelle visitate, ma non per questo la meno bella.
Farete il bagno in spiaggette deserte.
Che antipatico e tedioso quel ragazzo italiano che la sera discuteva di politica con il padrone dell’Aito solo per dare sfoggio del francese ben parlato, senza dare spiegazione agli altri che come noi non capivano.
L’Aito Motel Colette è composto da 5 o 6 bungalow adagiati su una spiaggia di sabbia rosa. La sera fare attenzione ai cani del padrone che non godono affatto di buona reputazione nell’atollo.
Escursione sul motu : una coppia del posto vi porta con la loro barca su un motu privato.
E’ prevista una prima sosta all’Ile d’Eden : un motu disperso nell’atollo ove vive una comunità misto asiatica che oltre a coltivare perle, vive in totale autonomia coltivando ortaggi e allevando animali.
Era di domenica quando siamo arrivati e stavano celebrando un matrimonio in stile locale, che abbiamo ripreso con la nostra immancabile telecamera.
Altra sosta è prevista all’isola degli uccelli, niente di particolare.
Finalmente si arriva al motu : snorkeling, tanto sole e un pranzo a base di pesce cucinato alla griglia dalla signora.
I giorni seguenti li trascorriamo nelle spiaggette di Tikehau, la maggior parte delle volte deserte e tutte rigorosamente di sabbia rosa, quasi a voler somigliare quella che era la Spiaggia rosa dell’isola di Budelli nell’arcipelago della Maddalena in Sardegna.
Procediamo verso est in direzione del Pearl beach e rientriamo accostando l’aeroporto.
Verso ovest invece superando il piccolo villaggio abitato ove le case degli abitanti hanno dei bellissimi cespugli di Hibiscus, Tiarè e Tipaniers arriviamo ad una spiaggia a dir poco stupenda.
Volendo con qualche bracciata si può arrivare al motu di fronte, a l’acqua in ceri tratti è bassa e non si riesce a nuotare. Per rientarre all’Aito percorriamo a ritroso un tratto di spiaggia corallina sul lato oceano, deviamo poi per un sentiero in mezzo alla foresta tropicale, bellissimo.
Purtroppo è arrivato il giorno della partenza : come ultimo pranzo abbiamo chiesto l’aragosta, la signora dell’Aito e figlie ce ne cucina in quantità.
Prima di preparare i bagagli decidiamo di saldare gli extra, siamo contenti poiché siamo riusciti a farci bastare i franchi cambiati a Tahiti all’andata.
Ci pensa il padrone dell’Aito a farceli spendere tutti : convertiti in Euro ne paghiamo più di 100 tra qualche lattina di birra e tre bottiglie d’acqua, abbastanza caro direi.
Ci facciamo accompagnare in aeroporto alla volta di Tahiti. Il piccolo aereo dell’Air-Tahiti decolla e in una manciata di minuti diventa buio.
Arriviamo a Tahiti dopo un’ora circa, ultime compere per salire a bordo dell’Airbus A340 che in 13 ore circa di volo ci porterà a New York City.

New York 15/08-16/08
Hotel Pennsylvania– Midtown Manhattan
Finalmente a N.Y. City, l’atmosfera è quella di sempre : vita frenetica e tanto consumismo.
Non vedevamo l’ora di farci una gustosa steak e quindi si va Tad’s Steak per poi fare il giro d’obbligo a Times Square che la sera è illuminata a giorno dagli schermi pubblicitari e dalle luci.
Il giorno seguente sveglia con calma, shopping da Macy’s quando tutto ad un tratto arriva la cantante Beyonce a fare da testimonial per un nuovo profumo di Armani : Diamond.
Mega Trancio di pizza da Sbarro per pranzo, siamo negli USA tutto è grande. Due poliziotti newyorkesi seduti di fianco a noi ci chiedono se ci piace la pizza e noi rispondiamo di sì ma che è molto diversa da quella italiana – uno a zero per l’Italia, palla al centro.
A quel punto ultima visita al Manhattan Mall, un centro acquisti vicino al nostro Hotel e partenza per il JFK via Air Train.

IN CONCLUSIONE (consigli e suggerimenti) :
Un viaggio in Polinesia va pianificato cun cura e calma : noi abbiamo iniziato più di un anno prima.
La Polinesia non è solo un viaggio, ma un’esperienza che va vissuta. Piuttosto che avere il rimpianto di non averla vista, preferisco avere speso parecchi soldi, ma poter dire di esserci stato.
Il sogno polinesiano può essere realizzato anche senza spendere follie, internet è veramente utile per trovare le strutture.
Noi, essendo un viaggio di nozze abbiamo preferito appoggiarci ad un’agenzia viaggi, ma non necessariamente occorre farlo, con il fai da te si risparmia non dico la metà, ma quasi.
In ogni caso, il nostro consiglio è quello di evitare i resort all inclusive che vi coccolano in tutto, ma quello di scegliere strutture più turistiche. Solo così vedrete la vera Polinesia, starerete a contatto con la gente, andrete nei loro “magasin” a fare la spesa e nei loro negozi a fare compere.
La vera Polinesia non è quella dei cataloghi, quella è ciò che i tour operator vi vogliono mostrare.
Devo però dire che è un viaggio che non vale tutti i soldi che costa, il rapporto qualità prezzo è sproporzionato.
Noi abbiamo trascorso tre settimane in giro per le isole polinesiane decidendo di alloggiare in strutture di livello medio piuttosto che fare una sola settimana magari al Bora Bora Pearl Beach.
Non mi lamento quindi se le strutture avevano il geco o non erano pulitissime, ma del trattamento ricevuto e della scarsa ospitalità sì.
Le spiagge belle si contano sulle dita di una mano e non vale assolutamente la pena fare 23 ore di aereo se si è alla ricerca di spiagge paradisiache : rischiate di rimanere delusi, piuttosto optate per le Maldive.
Quelle più belle e meno affollate sono comunque sui motu.
Discorso a parte merita la Blue Lagoon di Rangiroa, forse il posto più bello che ho mai visto.
Ricordo che Agosto è mese invernale in Polinesia e la temperatura media si aggira sui 25-28°C, nonostante questo il sole è forte; una crema protezione 20 per i primi giorni è stata più che sufficiente.
Il sole in Agosto tramonta già alle 17 e alle 18 è già buio.
La sera se fai tardi vai a letto alle 21, in giro non c’e’ più nessuno e dopo le 20 i padroni dei locali ti “invitano” ad uscire.
Forse il fatto che sia poco turistica la rende particolare, certo che per noi occidentali abituati ai divertimenti serali, andare a letto alle 21 dopo un po’ comincia a pesare.
In compenso la vita inizia molto presto al mattino : colazione alle 7 o 7:30 e via in spiaggia.
Non aspettatevi gente cordiale perché non la troverete se non in rare eccezioni, molto più ospitali gli africani di Zanzibar.
Qui la gente è ricca anche se non lo dimostra e quello che mi fa rabbia è il modo con cui vivono : nell’assoluta calma, dovremmo imparare da loro.
Restate almeno tre notti su un’isola, piuttosto fate un’isola in meno se non avete giorni a disposizione.
Evitate i tour de force che certi turisti fanno volendo concentrate troppo in pochi giorni.
Fate gli acquisti al mercato di Papeete, sulle altre isole non troverete nè la scelta né i prezzi così bassi, anzi.
Da non perdere assolutamente il tour in piroga della laguna di Bora Bora e la Blue Lagoon di Rangiroa.
Cambiate a Papeete i vostri euro in CFP (Franco Pacifico Francese), il cambio è fisso : 1 Euro =119,33 CFP.
Potete anche pagare in euro, ma ci rimettete in quanto i polinesiani (o francesi che siano) non applicano mai la conversione esatta della valuta.
Per chi volesse approfondimenti, suggerimenti o altro scrivete pure all’indirizzo di posta elettronica ale.petrucci@inwind.it.

E quindi : Buon Viaggio, Mauruuru e Ia Orana.

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