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Autore Topic: Viaggio di nozze Stefano e Claudia (Usa/Polinesia/Isola di Pasqua)  (Letto 14479 volte)

stefo75

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Ciao a tutti!
Siamo tornati giovedì scorso (8/11) dal nostro viaggio di nozze (LA, Las Vegas, Polinesia, Rapa Nui) e volevo riportarvi una sorta di commento/descrizione/impressione su questa bellissima vacanza.
Partiti il 15/10 da Roma, arriviamo, dopo il cambio Alitalia-ATN a Parigi, a
Los Angeles nel primo pomeriggio: purtroppo la prima (mezza) giornata la spendiamo fra controlli in aeroporto, attesa della navetta e registrazione in hotel (ma fa parte del gioco).....(quasi) subito dopo, in camera, crolliamo distrutti dal sonno.
Il 16 in prima mattinata passiamo a ritirare la nostra fiammante mustang rossa decapottabile e ci dirigiamo verso gli Universal Studios (la "10" è piena di lavori in corso, sembra il raccordo anulare!); memorabili veramente, una bellissima giornata, un pò caro l'ingresso ma ne vale la pena....usciamo di lì nel tardo pomeriggio, giretto per le zone "classiche" (Rodeo drive, Beverly Hills, Santa Monica by night) e ritorno in zona Hotel (Four Point Sheraton, ottimo!!!)....hamburger, patatine  :-\ e a dormire.
Il 17 partenza di buon ora per Las Vegas....appena fuori da LA e presa la "15" (che ti porta dritta a LV) diventa un viaggio piacevolissimo, il primo paesaggio desertico è veramente particolare, notevole l'educazione stradale, soprattutto dei mezzi pesanti.
Curioso l'ingresso in Nevada....subito dopo il confine troviamo Prime, "città di cartone", alberghi, mall e casino su un unico tema...il gioco d'azzardo!!! E basta...
E poi Las Vegas: impressionante, arriviamo alle 15:30 e, sia in macchina che dopo, a piedi, passiamo 5 ore con la testa all'insù....è tutto gigantesco, in pieno stile USA.
Unica parentesi il nostro arrivo in hotel (Luxor, al settimo piano della Piramide, con vista interna sul casinò!!!) con registrazione in un ambiente da film.
Ci facciamo la "strip" fino al Mirage (il Luxor è quasi all'inizio della strada!), poi pensiamo che c'è un ritorno da fare....il Caesar Palace, il Bellagio, il Mandalay Bay.....non sono hotel, sono città nella città, anzi, scenografie nella città....
Da urlo le montagne russe all'interno del "New York New York Hotel".
Ritorno al Luxor, quasi 2 ore di sonno ed alle 22:30 sono pronto per sfidare i tavoli da gioco....alle 22:50 ho già perso 240 dollari e decido che può bastare! Alla roulette esce il rosso per 10 volte di fila (indovinate su che puntavo io?) mentre al black jack una croupier nippo-americana tirava fuori due black jack, 2 venti, 2 diciannove e 3 diciotto (tant'è vero che la cambiano perchè il tavolo si era svuotato)...maledetta...
Vabbè, verso l'una ce ne andiamo a letto, visto che il giorno dopo ci aspetta la Polinesia, con partenza da LA alle 16:30.
Bello anche il viaggio di ritorno, con la tentazione di fare un salto nella Death Valley....ma si sarebbe fatto troppo tardi...alla prossima!
Buono anche il volo ATN fino a Papeete, me lo faccio quasi tutto nel sonno, così manco l'appuntamento col duty free per le sigarette, e la cosa mi costerà cara in Polinesia.
All'arrivo, il nostro riferimento dell'agenzia (Giacomo) ci attende e ci consegna i voucher ed i biglietti aerei per i voli interni e per Rapa Nui, dopodichè ci portano all'Airport motel (comodo, confortevole e più che sufficiente per una sosta di 1 o 2 notti), dove tra l'altro (per 2,50 euro al giorno) lasciamo anche un bagaglio con i vestiti un pò più pesanti, fino al nostro ritorno a Tahiti (4/11).
Partenza il 19 mattina per Moorea, paura alla visione dello "scuolabus con le ali" dell'Air Moorea (twin otter 18 posti), ma fortunatamente, oltre a decollare, atterriamo.....
Ora, tutti sanno che Moorea è forse l'isola che più di tutte presenta varietà di panorami e contrapposizioni mare-"montagna", ma non sapevo fosse così bello viverla, questa anomalia Polinesiana.....forse mi ha condizionato anche la struttura dove alloggiavamo (OW al Sofitel Ia Ora), ma ho avuto delle sensazioni molto positive, anche e soprattutto uscendo in escursione col Safari tour (bella la conclusione alla distilleria!) od affittando una barchetta a motore per avvicinarci al reef e fare snorkeling....
Un mix di profumi e colori molto intenso, sullo sfondo di un comfort che non dispiace, specialmente quando non sei più abituato a "staccare la spina"...don't worry, ci pensano loro......
La chicca: la sensazione che si aveva alle 6 di mattina dal terrazzino dell'OW (con mare piatto ed acqua cristallina)....impagabile!!!
Carina la serata al Tiki Village, forse poco realistico-genuina ed un pò cara per quello che ti danno; ma ci può stare, l'importante è far emergere i "pro" e mettere da parte i "contro" dell'aspetto commerciale....
Il 22 mattina (all'alba dell'alba, ore 5) lasciamo il Sofitel verso l'aeroporto, questa volta i 7 minuti di viaggio ce li godiamo tutti, avendo già testato all'andata che un aereo così può volare.....
Di corsa ci dirigiamo dalla parte opposta dell'aeroporto, da dove parte il nostro volo per Bora Bora ed inizia la nostra esperienza come clienti di Air Tahiti (positivissima, ottimi veivoli e servizi, mai un ritardo, a volte anche in anticipo....unica cosa: offrite un panino insieme al succo d'ananas, non andrete falliti!!!).
Arrivati a BB, ci prelevano con una barca (l'aeroporto è su un motu) per portarci al Sofitel Marara.....piuttosto distante, ma nulla rispetto a Fakarava...ma questo ve lo dico dopo....
Bellissima accoglienza con cocktail, piccola attesa in reception per colpa di due francesi LT (non di Latina, ma "lenti e tonti"), camera non ancora pronta (ovviamente) e deposito bagagli; poi via di corsa (alle 10) col nostro  Keishi Tour (privato, per 2 persone): nell'ordine, shark feeding, bagno con le razze, snorkeling vicino al reef, lagoonarium, pesca nell'oceano e, dulcis in fundo,  pic nic in acqua (tavolino e due sedie con ombrellone a ripararci dal sole; pranzo a base di aragosta, pesce e carne alla griglia e champagne)....un paio d'ore di riposo in una specie di capannina e ti riaccompagnano in hotel....bagno in piscina, riposo, cena e si va a letto.
Il 23/10 ci rilassiamo la mattina presto in hotel, più tardi affittiamo un bugster (dalle 11.30 alle 15:30) e ci giriamo Bora Bora....divertentissimo, peccato che stanno rifacendo le strade ed abbiamo raccolto asfalto e polvere che è un piacere....carino e folkloristico il Bloody Mary, ci abbiamo pranzato e ci siamo trovati molto bene, spendendo il giusto. Torniamo in hotel e quindi relax fino al tardo pomeriggio, quando conosciamo una simpaticissima coppia di Roma (Alessandro e Claudia); lui grande giallorosso come me, quindi leghiamo subito. La sera stessa conosciamo anche una coppia di neosposi toscani, anche loro molto simpatici, col la quale trascorriamo la mattina successiva, prima di levare le tende ed andare a prendere l'aereo per Rangiroa (24/11).
Giudizio su Bora Bora: come sicuramente sapete bellissimi i colori della laguna, ma il mare nei pressi della "riva" non è all'altezza (acqua più limpida a Moorea, ma può dipendere anche dalla posizione); una sola spiaggia di buon livello (punta matira), ma quello è il meno. Giudizio negativo sul Sofitel: anche se eravamo nel garden mi sarei aspettato più pulizia; la struttura dei bungalow andrebbe manutenuta meglio, zone di muffa in molti angoli; pessima la cucina ed il servizio: non valgono assolutamente il sovrapprezzo della mezza pensione....ci sono molte opportunità per mangiare a prezzi migliori nelle vicinanze. Nulla a che vedere col "parente" di Moorea. Non lo ri-sceglierei...
A Rangiroa alloggiamo al Novotel, struttura più che dignitosa e meritevole della sua categoria...ottimo e disponibile il servizio, il personale si sforza sempre di offrire un intrattenimento (minimo) anche durante la cena (a proposito cucina buona con discreti tentativi di cucina internazionale.....cmq molto volenterosi!).
Arrivati nel pomeriggio, a giornata inoltrata se vogliamo, non ci resta che affittare una "fun car" e girare quella lingua di terra (di 12 km se non ricordo male) fra il pass avataru ed il pass tiputa......giunti in prossimità di quest'ultimo, lo spettacolo del mare impetuoso e, se vogliamo, parecchio inc...ato, arriva subito dopo una curva della strada e lo vedi all'improvviso...impressionante l'oceano, veramente impressionante!!!
A ritorno, verso avataru, incrociamo un negozio di perle, a mò di cattedrale nel deserto....ed abbiamo la fortuna di scoprire che i proprietari chiudono per riaprire in un'altra isola e fanno svendita totale...chiaramente sulle perle singole, non sui gioielli composti (oro e argento hanno prezzi assurdi da quelle parti!!!).
Così la mia dolce metà si porta via (previa strisciata della cc), 6 perle, 3 del tipo A e 3 del tipo B, tutte da 10mm.....ora non mi prendete per un esperto, vado solo a memoria....belle però, ora in Italia si farà fare le montature per collana ed anello.
Finalmente (al buio e senza luci) ritorniamo con la macchinetta in hotel, dove ci aspetta Gabi (il re delle attività) per pianificare le escursioni.
Avendo un solo giorno "pieno" ci consiglia l'isola (o giardino) dei coralli, rispetto alla laguna blu od alle sabbie rosa...dice che è più completa, noi ci fidiamo.
Difatti il giorno successivo si parte prima con destinazione porticciolo (vicino al tiputa pass), poi con la barca verso destinazione.
Ora quando ti dicono copritevi che arriva qualche schizzo d'acqua ci sto, ma se poi ti cominciano ad arrivare le secchiate un pò ci pensò....cmq ha prevalso il divertimento, per quell'ora di giostra gratuita, sull'arrabbiatura per la "fracicata"....anche se una coppia di americani non la pensava così e lei si è avvelenata la giornata!
Arrivati a destinazione ho dovuto dirlo: ne valeva veramente la pena! La guida comincia ad erudirci sul cocco (come bere il latte o mangiarlo proprio) ed a fare cestini con le foglie di palma ma, devo ammetterlo, me ne fregava il giusto e mi sono buttano in acqua a fare snorkeling per un'ora buona...non potevo resistere.
Da qui in poi lunghe camminate per raggiungere angoli magnifici, tipo una zona in cui si sono formati una serie di piscine naturali fra i coralli.
Al ritorno verso la spiaggia, passiamo letteralmente via mare, dato che la marea è salita, l'acqua ci arriva al petto in alcuni tratti, e camminiamo tenendo gli zaini con le braccia in alto....meno male che l'acqua è tutto, meno che paludosa, ed era quasi un piacevole massaggio!
Dopo mezz'ora buona giungiamo sulla spiaggia dove, nel frattempo, l'altro "compare" della guida stava cucinado già da diverso tempo (e contestualmente apparecchiando una bellissima tavolata sulla spiaggia!).
Pranzo gustoso e visita di una moltitudine di squaletti pinna nera nelle vicinanze della riva, attratti anche e soprattutto dai resti del pranzo gettati in acqua subito dopo.
Un’oretta di relax e ritorno (meno bagnato dell’andata) verso il pass tiputa.
Proprio qui una bellissima sorpresa: avvistamento di 5 delfini che saltavano tra le onde…peccato non essere riusciti ad avvicinarsi più di tanto.
Subito dopo abbiamo sostato con la barca in una zona (a qualche centinaio di metri dal porticciolo) simile ad un acquario gigante, piena di pesci coloratissimi, fra i quali abbiamo fatto un bagno indimenticabile. Unico neo: le guide (ragazzi locali molto scaltri, per carità) a volte esagerano col voler far vedere quanto sono bravi e simpatici, ottenendo l’effetto contrario…..insistevano nel tirare resti di pesce nelle vicinanze di noi bagnanti per provocare l’assembramento dei pesci affamati intorno alle persone…..e ridere delle reazioni spaventate; con questa bravata mia moglie è stata graffiata dalle pinne di alcuni pesci (incolpevoli) ed un’altra turista è stata addirittura morsa nella confusione. Mi dispiace, ma alcune menti polinesiane sono un po’ troppo offuscate dall’alcol e perdono in “professionalità”.
Per fortuna sono stati casi isolati di maleducazione durante il nostro viaggio, anche se la tanto pubblicizzata cordialità e gentilezza Polinesiana non è così evidente, ne all’interno ne all’esterno degli hotel/pensioni,  così come invece lo sono gli splendidi profumi presenti nell’aria.
Poche persone mi sono sembrate REALMENTE diverse da noi per affetto e calore, rispetto ai commenti letti in precedenza……molto rispetto per il turista si, ma semplicemente perché è l’unica fonte di sostentamento delle isole; in pochi si sono lasciati andare ai sorrisi ed ai benvenuti di cui avevo tanto sentito parlare.
Ma, detto tra noi, me ne frega il giusto, noi volevamo goderci i posti e le atmosfere, se poi in alcuni casi siamo stati anche coinvolti affettivamente (Fakarava, pensione Aito Paradise da Manihi) è stato un di più….bellissimo, ma un di più.
Continua....
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stefo75

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Re: Viaggio di nozze Stefano e Claudia (Usa/Polinesia/Isola di Pasqua)
« Risposta #1 il: 16 Novembre 2007, 13:59:54 »

Torniamo a noi: il giorno 26 ripartiamo da Rangiroa (quella mattina ci ha colto la prima pioggia, 5 minuti, intensissimi e improvvisi, poi di nuovo il sole) alla volta di Fakarava.
Ora, già arrivare all’aeroporto ti fa un certo effetto (è uno dei pochi paragoni per cui posso attribuire a quello di Papeete l’aggettivo “internazionale”); vivere questa sequenza di eventi un po’ ti spiazza:
-non c’era nessuno ad aspettarci in aeroporto
-dopo mezz’ora il tizio arriva con una jeeppetta e non fa che ridere, non parlando ne capendo inglese/italiano
-ti porta ad un porticciolo distante 2-3 km dall’aeroporto
-ti dice che con la barca dovrai raggiungere la pensione e di comprare quello che ti potrebbe servire perché lì non c’è niente
-fai quasi 2 ore di barca (non sapendolo)
-arrivi e vedi che la pensione è a dir poco spartana, cosa che ti era solo stata accennata, in alcuni suoi aspetti, in sede di prenotazione.
Ecco giustificato il nostro impatto difficile, tant’è vero che eravamo indecisi sul rimanere o meno.
Beh, vi devo dire che la decisione di rimanere è stata la MIGLIORE, è stata forse la parte più bella del nostro viaggio;  Manihi e la moglie sono due persone speciali, ti accolgono e ti offrono cortesia, professionalità ed affetto per tutti i giorni della tua permanenza (6 nel nostro caso).
Il posto è bellissimo, siamo veramente isolati dal mondo, telefono e televisione ci sono, ma solo per i “padroni” (meglio). Acqua piovana, doccia all’aperto ed energia fornita dai pannelli solari (NO ASCIUGACAPPPPELLI!!!, come dice Manihi).
Siete a pochi minuti di barca dai pass, dalle sabbie rosa (dove ti lasciano quanto vuoi e ti vengono a riprendere, sembra di stare in un film, ve l’assicuro….lì ho scoperto da dove prendo i desktop di Windows!!!), dall’isola degli uccelli (un’invasione di rumori e colori particolari con ritorno a piedi, con la bassa marea).
Facendo snorkeling abbiamo visto di tutto, squali pinna nera e SQUALI GRIGI, pesci napoleone (anche viCino alla pensione), una murena enorme vicino al Tetamanu Village e di tutto di più.
Pesca al tonno nell’oceano (sfortunata…..), pesca nella laguna (poco fortunata…), pesca dal pontile della pensione (fortunata, perché ho preso un squalo per sbaglio ed invece di trascinarmi in acqua ha spezzato il filo ed inghiottito l’amo).
E poi sono state fantastiche le giornate in compagnia di una coppia di francesi, trasferiti da 3 anni a Huanine ed in vacanza lì per una settimana….come vita sociale siamo stati veramente fortunati e non abbiamo mai sentito la mancanza di tv o radio (a parte le giornate di campionato!!!).
Andateci, andateci e….andateci!!!
Il silenzio di quel posto, interrotto solo dai rumori dell’oceano e degli alberi mossi dal vento, è quello che serve per staccare la spina e riposarsi VERAMENTE.
Alla nove di sera, massimo nove e mezza (a volte anche alle 20:30, però) non è che devi andare a letto….VUOI andare a letto!!! E la mattina, così facendo, ti godi la giornata alla grandissima!!!
Una sera mia moglie si è anche esibita in cucina (con gli ingredienti a disposizione chiaramente): spaghetti con pomodoro, tonno e capperi; focaccia pugliese e spuma di patate (una sorta di gateau)…..beh, APPLAUSI A SCENA APERTA!!!
Ma l’abbiamo fatto non perché si mangi male, anzi, è stato solo perché si era creata una certa atmosfera, quel coinvolgimento che ti porta anche a voler metterci del “tuo”…è stata una serata bellissima.
Il 31, con la morte nel cuore e dopo una serie di saluti strappalacrime, ripartiamo verso l’aeroporto e dopo 3 ore siamo sul volo verso Papeete, dove decidiamo di prendere un track per il “centro”, avendo tutta la giornata a disposizione prima di prendere (alle 00.30 del 01/11!!!) il volo Lan Chile per l’isola di Pasqua.
Pranzo squisito (ma costoso) in un ristorantino vicino al mercato, sosta all’internet point per godermi le notizie ed i commenti dopo la vittoria nel derby, prima e dopo il pranzo visita approfondita al mercatino ed alla zona intorno ad esso; verso le 17:30 decidiamo di avvicinarci all’aeroporto visto che ormai i negozi stavano chiudendo.
Ecco un'altra nota negativa: fate SEMPRE in modo da non trovarvi ad aspettare ore in aeroporto tra un volo e l’altro, senza avere una camera d’albergo a disposizione…..il tempo non passa mai e la stanchezza che prima di partire pensi di non sentire, in quelle occasioni viene fuori tutta.
Fortunatamente arriva anche il momento di decollare per RAPA NUI, ma il volo di andata con Lan Chile è uno strazio…..sedili in posizioni scomode, cibo pessimo e distrazioni prossime allo zero.
Al ritorno, infatti, visto il servizio ottimo, il veivolo di ultima generazione, un database di film, telefilm, musica e videogiochi quasi sconfinato….ci è sembrato quasi di aver cambiato compagnia aerea…..mah!!!
Arriviamo nella famosa Isola di Pasqua alle 11, ora locale, ma, ultima chicca della Lan Chile, sugli schermi LCD dell’aereo, l’orologio segna le 10 (ed il capitano ce lo conferma). Di conseguenza noi ci allineiamo all’indicazione oraria……
In aeroporto subiamo il controllo più meticoloso mai incontrato prima, roba da terzo mondo…apertura delle valigie davanti a tutti e screening MANUALE da parte di due (poco svegli) individui; ora, io capisco la sicurezza e la paura che vengano introdotte “specie pericolose di non so che cosa” sull’isola, ma qui la privacy si va proprio a far benedire…..sarebbe stata sufficiente una posizione defilata dei controlli con una tenda per riparare da sguardi indiscreti. Invece si procedeva con aperture veloci e disattente, che provocavano diverse cadute/rotture degli oggetti più fragili.
Vabbè, a volte anche questo serve per rivalutare il nostro paese e che ci lavora……
Ci portano quindi alla nostra pensione (Chez Maria Goretti), dove ci ricordano che il pranzo sarebbe stato servito a breve….ma se erano le 11:30???
Non replichiamo e dopo un po’ andiamo nella sala ristorante, mangiamo qualcosa e torniamo in camera per riposare, visto che fino all’inizio della prima escursione (secondo noi) avevamo più di 2 ore (era alle 15).
Ma alle 14:10 (per noi) ci bussano (no telefono, non c'era in camera!)come se fosse successo chissà cosa……in quel momento capiamo che sono le 15:10, che la guida ci sta aspettando sul pullman e che alla Lan Chile sono proprio rinco….niti!!!
L’esperienza all’isola di pasqua la voglio suddividere in due aspetti: quello culturale e quello sociale/aggregativo (!!!).
Per quanto riguarda il primo, ho conosciuto luoghi che mi hanno molto incuriosito, usanze e percorsi storici di un popolo che ha avuto per secoli un solo scopo: infondere il senso religioso dell’esistenza in una costruzione di pietra, dopo averla ricavata dalla SUA terra e lavorata sulla SUA terra, prima e dopo averla trasportata, a volte per diversi km, fino alle piattaforme di posizionamento.
Cosa Ha spinto gli abitanti a vivere per questo e, se vogliamo, causare il “degrado” ambientale dell’isola anche (ma non solo) per queste tradizioni?
La risposta credo sia simile a quella che noi usiamo spesso…..la fede nella “loro” religione, nelle loro credenze…..poi, quale che sia la manifestazione (in questo caso i MOAI), poco importa.
Un’altra cosa mi ha colpito: a differenza della costruzione delle piramidi nell’antico Egitto, quando si “usavano” brutalmente gli schiavi (torturandoli per farli lavorare), le famiglie di Rapa Nui mettevano in atto una sorta di “mecenatismo”, pagando “l’artista” di turno per realizzare (con l’aiuto di una squadra) il MOAI “commissionato”……evidentemente come educazione civica erano abbastanza avanti!
Per quanto riguarda la nostra vita sociale, beh…..che divertimento!!!
Abbiamo conosciuto una coppia di ragazzi americani (John e Sherry, con cui siamo ancora in contatto) che erano lì per festeggiare il loro 15esimo anniversario di matrimonio e con i quali ci siamo ritrovati anche nei 2 ultimi giorni a Papeete, prima di ripartire per gli States, dove loro sono rimasti (sono dell’OHIO).
E poi un’altra coppia di simpaticissimi cileni, Nicolas e Daniela, di Santiago.
Che dire, abbiamo passato serate fantastiche, per esempio a mangiare e cantare (e bere) in un ristorantino “tipico”, dopo lo spettacolo folkloristico, fino alle 3:30 di notte….in compagnia anche di un componente del gruppo, il mitico chitarrista Eaw (il Jimi Hendrix dell’isola di pasqua!!!), che la sera dopo ci ha invitato a cena a casa sua, dove abbiamo continuato a far baldoria…..
A proposito, se lo trovate, vi consiglio il PISCO, liquore che si ottiene dalla lavorazione dell’uva, mai assaggiato prima, ottimo per aperitivi e cocktail…occhio che arriva pure a 40°!!!
Giudizio sulla pensione Maria Goretti: per carità, non mi aspettavo molto di più, ma qualcosina sì: per esempio una chiave per chiudere la camera, o magari una sistemazione in cui non si sentisse anche il vicino che russava, oppure dove l’acqua calda non andasse e venisse a strappi….a parte questo, visto che per fortuna in camera ci stai poco, mi ha colpito soprattutto la LENTEZZA di certi personaggi, già abbastanza evidente in Polinesia, qui è diventata “pesante”……e c’erano pochissimi ospiti da servire!!! E non è solo il modo di fare, con calma, senza fretta, dovuto ai luoghi d’origine, come scriverà subito qualcuno……A VOLTE E’ PROPRIO INDOLENZA, e la stessa cosa mi è successa anche in Polinesia….questo per dire che i nullafacenti stanno dappertutto, anche nei paradisi terrestri (e non sono neanche rari!).
Da Rapa Nui ripartiamo il 4/11 con destinazione Papeete, dove rimaniamo 2 notti al Tiarè Tahiti….senza infamia e senza lode, è un discreto punto d’appoggio, ottimo per la posizione centrale, vicino al mercato ed al centro commerciale Vaima.
Dopo aver passato 2 giorni splendidi in compagnia dei nostri amici americani (che stavano all’Intercontinental…altra classe, altra categoria, veramente magnifico!), il 6/11, alle 23:30, partiamo alla volta dell’Italia, dove giungiamo giovedì 8/11, alle 15 circa, non senza prima aver perso 2 ore a LA per i controlli immigrazione (in uno scalo di 2 ore e mezza siamo stati in sala transito 20 minuti!!!) ed aver atteso 5 ore al CDG di Parigi il nostro amato Alitalia delle 12:35 (che è poi partito alle 13:20!) che ci riportasse nella capitale.

Conclusioni:
A)   Gli States vanno visti, ci mancherebbe (e servono anche per spezzare, avremmo dovuto farlo anche a ritorno!!!), ma va fatto con calma, con un viaggio dedicato, va apprezzata meglio…anche se i 3 giorni in California/Nevada sono stati intensissimi e bellissimi.
B)   Rapa Nui è “magica” a modo suo, forse (e dico forse…) un po’ ripetitiva, 3/4 giorni secondo me bastano per chi aveva un medio interesse come me, magari a qualche appassionato ce ne vogliono di più….
C)   la Polinesia è fantastica, un posto meraviglioso, il suo mare ha dei colori impressionanti, non solo dal punto di vista cromatico, ma anche come varietà e densità (in poche decine di metri cambia colore innumerevoli volte). E’ affascinante perché offre contrapposizioni ambientali straordinarie (a volte contraddittorie), che non ti spieghi in pochi km quadrati di terra.
Si respira un profumo particolare, che, è vero, ti rimane per molto tempo…….
Ma (perché c’è sempre un “ma”) mi fa impazzire solo per questo (e non è poco!), non per le persone. Mi spiego meglio: ho trovato, come detto prima, molta professionalità, anche al di fuori degli hotel, ma cordialità e coinvolgimento personale pochi, veramente pochi (unica eccezione Manihi e sua moglia a Fakarava).
Sapevo che negli hotel non si può cercare questo, quindi ho provato a girarmi intorno il più possibile negli ambienti “non commerciali” (per quanto possibile)…..devo dirvi che ho trovato la stessa varietà di persone che puoi trovare in qualunque altro paese: gente che ti sorride, gente che ti saluta, ma anche gente che si gira dall’altra parte o che ti guarda male e fa battute poco felici (il francese non lo so parlare, ma qualche parola la capisco…).
Un paese del mondo come un altro….è chiaro che se ti limiti a fare il turista sei condizionato da fiori, profumi e colori e vedi tutto sotto un’altra ottica; ma a mente fredda, personalmente, tornerei (quasi) solo per i luoghi, per il mare (non tutto) e per il mitico Aito Paradise!!!
Resta comunque un’esperienza indimenticabile, che (e sono d’accordo con molti) si può ripetere a costi più abbordabili senza perdere nulla della Polinesia, anzi…..a volte è controproducente stare negli hotel (ed addirittura prendere la mezza pensione, tipo al Sofitel di Bora Bora).

Con questo racconto spero di essere stato utile a qualcuno e di non aver offeso qualche innamorato della Polinesia; le mie sono solo opinioni e parole sincere su quello che abbiamo visto e su quello che ci è successo.
A chiunque servisse qualche info aggiuntiva può contattarmi quando vuole!!!

Un saluto
Stefano
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prolonga

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Re: Viaggio di nozze Stefano e Claudia (Usa/Polinesia/Isola di Pasqua)
« Risposta #2 il: 16 Novembre 2007, 17:25:58 »

Ma (perché c’è sempre un “ma”) mi fa impazzire solo per questo (e non è poco!), non per le persone. Mi spiego meglio: ho trovato, come detto prima, molta professionalità, anche al di fuori degli hotel, ma cordialità e coinvolgimento personale pochi, veramente pochi (unica eccezione Manihi e sua moglia a Fakarava).
Hai centrato il nocciolo della questione. Per apprezzare la genuinità polinesiana, questa è la via migliore: Aito Paradise o comunque le piccole soluzioni famigliari. Peccato che - se non erro -  era solo questa su tutto il tuo soggiorno poly. Sarà per il prossimo viaggio, eh?  :)


Citazione
Resta comunque un’esperienza indimenticabile, che (e sono d’accordo con molti) si può ripetere a costi più abbordabili senza perdere nulla della Polinesia, anzi…..a volte è controproducente stare negli hotel (ed addirittura prendere la mezza pensione, tipo al Sofitel di Bora Bora).
Bene, ma non ripeterlo più  :D. Io quest'anno ho speso circa 13.000 Euro, eravamo in 3 e siamo rimasti 3 settimane, ma non diciamolo più: in questo forum si era scatenato un flame su quanto sia cara questa vacanza, quindi non dare la miccia alla benzina  :)

Citazione
Poche persone mi sono sembrate REALMENTE diverse da noi per affetto e calore
In questo non fai testo: sei romano, simpatici come voi non se ne trovano e non puoi pensare di usare la ....metrica romanaccia nel confrontarti con la Polinesia  :D :D :D
GIorgio
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aitaepeapea

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Re: Viaggio di nozze Stefano e Claudia (Usa/Polinesia/Isola di Pasqua)
« Risposta #3 il: 18 Novembre 2007, 18:13:54 »

<<....anche se la tanto pubblicizzata cordialità e gentilezza Polinesiana non è così evidente, ne all’interno ne all’esterno degli hotel/pensioni....>>

come al solito il caro Prolonga mi trova pienamente d'accordo
infatti è vero cari Stefano e Claudia, purtoppo, a fronte di qualche benefit più o meno di lusso, nelle strutture più grandi e famose è difficilissimo se non impossibile entrare in contatto con la vera essenza dell'animo polinesiano, e a quel punto anche la piccola gita con la fun car (a proposito, mi togli una curiosità che ho da una vita: ma non sono pericolosissimi sti macinini a tre ruote????) per andare a far qualche spesuccia da Daniel ad Avatoru piuttosto che in giro "per perle" è talmente limitata che non ti concede nemmeno di scambiare qualche parola che non sia di tipo "commerciale"
però sono sicura che la vostra esperienza sia stata un ottimo "aperitivo", la prossima volta potrete arrivare dritti dritti fino al...DOLCE!

nana
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particella di sodio

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Re: Viaggio di nozze Stefano e Claudia (Usa/Polinesia/Isola di Pasqua)
« Risposta #4 il: 18 Novembre 2007, 23:11:17 »

In effetti,Pat,noi che abbiamo percorso tutta la strada dalla pension Bounty fino ad Avatoru e ritorno(24 km) in bici, di  parole ne abbiamo scambiate molte....non sai quanto invidiavo i tipi con le fun car! Però devo dire che ci siamo divertiti un sacco anche perchè riuscivamo a scambiare sorrisi con tutte le persone che incrociavamo;tutti ci salutavano,anche chi passava in macchina!! :D

Non accetto  Stefo quando dici:<un paese del mondo come un altro> 
Mi dispiace ma non posso accettarlo :( 
Dici che  ci torneresti solo per i luoghi e per il mare e di certo non per le persone,per me è diverso:prima di tutto ci tornerei per la cordialità,la gentilezza, l'ospitalità(sono romagnola penso di intendermene) e i sorrisi delle persone.
Ma comunque a te <te ne frega il giusto,se poi in alcuni casi sei stato coinvolto affettivamente  è stato un di più>  Effettivamente non posso dirti niente:ognuno dà alle cose un'importanza diversa...per me il coinvolgimento affettivo non è stato un di più ma è stata la cosa più importante di questo viaggio. :)

nana
Fede
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stefo75

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Re: Viaggio di nozze Stefano e Claudia (Usa/Polinesia/Isola di Pasqua)
« Risposta #5 il: 19 Novembre 2007, 11:33:19 »

Per Federica: "un paese del mondo come un altro" significa che (forse per il motivo sottolineato da Prolonga) le persone (più o meno) conosciute al di fuori dai resort (che come dite voi non fanno testo, ma a questo ero preparato) hanno avuto atteggiamenti comuni a quelli di altre popolazioni (inclusa quella italiana): c'era chi ti sorrideva, chi ti salutava (anche sulle macchinine, certo!), ma c'era anche chi, quando avremmo voluto saperne di più sulle usanze locali, ci ha risposto che fare la guida non era compito suo ed avremmo dovuto chiedere a qualcun altro...oppure persone che non avevano nessuna voglia di sorridere!
Ma non mi sono stupito più di tanto perchè non può mica girar sempre bene a tutti (io sono il primo) e mi ha fatto quasi piacere scoprire che, nella mia esperienza, anche i Polinesiani sono gente normale alla quale "se gli rode non ha motivo di ridere e sorridere a tutti"....la mia affermazione era fatta in quest'ottica.
Per Pat: si, sono pericolosi ;D nooo, scherzo.....solo che se ti succede che a BB rifanno LA STRADA  :-\ ti becchi qualche detrito sparso mentre sei a spasso! Ma niente di grave, anzi è stato divertente...così come a Rangi...
Per Giorgio: grazie per i complimenti, troppo buono....
Un saluto
Stefano
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particella di sodio

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Re: Viaggio di nozze Stefano e Claudia (Usa/Polinesia/Isola di Pasqua)
« Risposta #6 il: 19 Novembre 2007, 12:04:25 »

e mi ha fatto quasi piacere scoprire che, nella mia esperienza, anche i Polinesiani sono gente normale alla quale "se gli rode non ha motivo di ridere e sorridere a tutti"....la mia affermazione era fatta in quest'ottica.

Questo penso sia normale in tutti i paesi del mondo,nessuno ha detto il contrario.
NANA FEDE
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