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Autore Topic: Polinesia e Tuamotu 1-23 dicembre 2011 Rob e Luc parte 2  (Letto 29366 volte)

lillapoli

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Polinesia e Tuamotu 1-23 dicembre 2011 Rob e Luc parte 2
« il: 21 Gennaio 2011, 00:06:11 »

Per chi volesse le informazioni tecniche le trova nella prima parte......................
qui c'è il racconto, i ricordi, i sogni :D

Diario

Viaggio di Roberto e Lucilla

Era da un bel pezzo che puntavamo la Polinesia.................... è vero che di posti ne abbiamo sempre puntati tanti! Ma per l'anniversario di matrimonio (per noi sono 20 anni) gli atolli del Pacifico sono un classico.
Lunghi preparativi e molte visite nei forum e alla fine il viaggio è pronto.
Un misto di resort e pensioni, una con uso di cucina, per questo il nostro bagaglio prevede anche....... non ridete........ spaghetti, caffé, pesto alla genovese fatto in casa (vogliamo fare una sorpresa ai proprietari della pensione), moka elettrica, salame, parmigiano e pecorino grattati sottovuoto.........insomma viveri di prima necessità!
L'ultimo acquisto sotto la pioggia il 30 novembre è una torcia da sub, mentre nostra figlia prepara i festeggiamenti, rimarrà sola 3 settimane.
Sono preoccupata per mio marito, non sa nuotare, ha molta paura se non tocca e mi chiedo se non si annoierà, speriamo bene.

1-12 2010 mercoledì
Un nostro amico ci accompagna in aeroporto, partiamo con Alitalia con 50' minuti di ritardo, un passeggero ha rinunciato a partire all'ultimo momento e gli stanno cercando i bagagli.
Speriamo che le tre ore di tempo (ormai ridotte a 2) bastino per fare il cambio a Los Angeles.
L'aereo è comodo e mangiamo bene, lasagne. C'è molta scelta di films e giochi ma l'aereo è pieno e non riesco a chiudere occhio al contrario di Roberto.
Nonostante il ritardo abbiamo tutto il tempo per riprendere i bagagli, fare un nuovo check – in e bere una coca-cola.
Il nuovo aereo è comodo ma la fortuna sta nell'avere ben 2 file libere a fianco a noi, sarà lì che proveremo a passare la notte sdraiati. Un'ora di sonno e poi l'annuncio..... “se ci fosse un medico a bordo è pregato di contattare l'equipaggio” acc......iderbolina! che cosa sarà successo? Sveglio mio marito (il medico a bordo) gli ricordo come si chiama, dove si trova ecc. e lo accompagno dal personale di bordo (mentre lui finisce di svegliarsi), per fortuna nulla di grave, un malessere di un passeggero, ma un'ora passa fra anamnesi e bagno. Ci ringraziano con un beauty da viaggio di prima classe (niente di che) e torniamo ai nostri sedili......... sorpresa! Su metà della mia fila si è sdraiata una signora che dorme della grossa e visto che non posso accampare proprietà sto seduta e sveglia fino all'arrivo.
Arriviamo in orario, ci aspettano all'aeroporto e ci portano al Sofitel. Hotel confortevole ma la camera non è niente di che, rimaniamo solo una notte, domani partenza alle 10,30 per Moorea.

2-12-2010 giovedì

Cominciamo con le colazioni pantagrueliche, ci serviranno per arrivare fino alla cena visto che abbiamo la mezza pensione in tutti gli alberghi.
All'aeroporto compriamo per 1000 franchi una tessera telefonica (i nostri cellulari ricevono solo)
Cambiamo i soldi e discutiamo all'imbarco per via dei nostri bagagli a mano che qui sono fuori misura. Alla fine li possiamo portare fino all'aereo dove li lasciamo agli addetti e poi li riprenderemo all'arrivo. Siamo pieni di carica…..tutto: carica telefonini, carica batterie, carica macchinetta fotografica, carica telecamera ecc.ecc, speriamo non si rompa nulla.

All'aeroporto di Moorea, dove splende il sole (sarà la fortuna del principiante?), prenotiamo una gita 4x4 per l'indomani e una cena con spettacolo per sabato (11.500 franchi polinesiani a testa tutte e due).
L'albergo è fantastico e la mia scelta, fatta a Roma sulla piantina, della stanza 53, risulta vincente: paghiamo una beach e abbiamo un overwater.
Disfiamo subito le valigie e ci tuffiamo a fare snorkeling tra pesci multicolori scendendo la scaletta direttamente in acqua, che meraviglia!!!! E Roberto è felicissimo, in 70 cm d'acqua vede un mondo meraviglioso, l'acqua è calma e basta la cintura salvagente a farlo sentire sicuro.
Prenotiamo il ristorante Te Honu iti (ne parlano bene nei forum), compriamo 2 ore di lentissima connessione internet e gironzoliamo per l'hotel, non prima di venire “disturbati” in stanza da un gentile omaggio, una bottiglia di Chardonnay in ghiaccio; sarà per l'anniversario di Pietro (è il nome che risulta sulla prenotazione al posto di Roberto) perché il nostro è il 15.
Tutti sorridono e sono gentili.
Puntuali ci vengono a prendere (h19.10) per portarci a cena, il viaggio è gratis. Il ristorante è carino, semplice, nella baia di Cook e dalla terrazza si vedono passare razze e squaletti pinna nera.
Mangiamo 1 carpaccio di tonno, 1 mahi mahi alla vaniglia, banana al forno, 1 birra alla spina piccola Hinano tot 75.000 f. Tutto buono ma forse un po' caro viste le porzioni scarsine, sui forum parlavano di grosse porzioni e non ci siamo sbilanciati, meno male che insieme allo Chardonnay avevamo affettato un salamino che ci siamo portati dall'Italia.

3-12-2010

Ci svegliamo prima alle 3.00, poi alle 5.00, alle 6.00 siamo già in acqua con le mute brrrrrrr. Foto spettacolare con scogli sotto, linea del mare a metà e bungalow sopra.
Oggi a colazione assaggiamo il Poisson Cru: ottimo come il resto del resort.
Alle 8.30 ci viene a prendere Pablo, argentino di Rosario con un pick-up 4x4 da 8 posti. Dentro ci sono già due coppie di cileni, una in viaggio di nozze (li abbiamo conosciuti ieri all'aeroporto) e una  che festeggia l'anniversario di nozze, 20 anni come noi. René e Leticia – Angelica e Daniel. Lingua ufficiale “spagnolo” per mia fortuna.
Andiamo a prendere un'ultima coppia, francesi – corsi e poi partiamo verso la magic mountain. E' come a Disneyland, saliscendi con strapiombi e buche con acqua. E' un safari agricolo fotografico.
Dalla cima il panorama è mozzafiato, è la prima laguna che vediamo e i colori ci lasciano senza parole.
Si continua con il Belvedere e la scuola di agricoltura, qui beviamo un ottimo succo di ananas e chirimoya (500 f l'uno) e compriamo 1.5l di acqua a 250 f, ottimo prezzo. Peccato non poter comprare le marmellate, i barattoli sono troppo grandi e nelle valigie rischiano di rompersi. Abbiamo portato un tubo di metallo per portare cose fragili, ma è troppo stretto per i barattoli in vendita e ha già ricevuto delle belle botte (è tutto ammaccato), al negozio della fabbrica dei succhi compriamo un piccolo atlante sui pesci tropicali (1701f).
Ci accordiamo con Daniel e Angelica per affittare insieme un'auto per domani.
L'ultima tappa è ad un negozio di perle, dove compriamo due perle con il solito tira e molla sul prezzo (mio marito è un maestro), sì lo so che qui non si fa, ma ha funzionato lo stesso.
Tornati in hotel ci riposiamo un po', visto il vento che si è alzato. Giretto in spiaggia e prenotazione del ristorante. Ci consiglia il ragazzo della reception, ristorante Les Timpaniers. Viaggio sempre gratis, ben arredato, si mangia polinesiano, francese e italiano. Optiamo ovviamente per il polinesiano (fuori dell'Italia non assaggiamo nulla che non sia del posto, anche se si tratta di cavallette come in Messico o scorpioni e serpenti come in Cina). 1 poisson-cru gigante (va bene per due persone), 1 porzione di mahi mahi alla vaniglia, 1 porzione di pesce spada con burro e non so che, 1 ananas grigliato con zabaione e latte di cocco e un Poe di frutta tropicale con latte di cocco al forno, 3 bottiglie di birra Hinano tutto 78.000 f. Mooooolto meglio di ieri, sia le porzioni, sia la cucina e soprattutto il prezzo.

4-12-2010

Cominciamo a migliorare con il fuso e ci svegliamo alle 5.30, è un po' più tardi e così rinunciamo alle mute brrrrrrrr. I pesci non ci deludono, con il piccolo atlante alla mano e le pinne, Roberto insegue come impazzito quelli di taglia più grossa, mentre io scatto foto come una forsennata, la macchinetta funziona a meraviglia. Facciamo colazione con calma, ci portiamo a tavola in una boccetta, il nostro caffè fatto in camera con la moka elettrica, con grande divertimento del cameriere che ci ha chiesto cosa fosse. Chattiamo un po' con l'Italia. Alle 9.00 puntualissimi arrivano Daniel e Angelica, si parte all'esplorazione dell'isola.
Partiamo subito dalla spiaggia di Temae, dall'alto è bellissima, scattiamo molte foto, poi scendiamo e …..... che delusione! Sotto ogni palma ci sono bottiglie, lattine vuote e rifiuti di ogni genere che turisti e soprattutto polinesiani, abbandonano dopo il pic-nic. Restiamo a prendere il sole per circa 2 ore ma fa molto caldo e l'acqua che ci siamo portati finisce subito, decidiamo di proseguire per cercare di prendere un succo di questa fantastica frutta tropicale. Vicino alla spiaggia c'è solo una roulotte che vende panini, coca e pollo fritto, ci credo che hanno più obesi degli americani, e pensare che con tutto quel pesce e quella frutta potrebbero essere magrissimi e in piena forma. Ci avevano detto che le cascate erano a secco, ma noi ci proviamo lo stesso, ci addentriamo per qualche km in auto e poi un po' a piedi, ma effettivamente c'è un rivolo d'acqua e ci aumenta solo la sete. Cammina cammina di succhi nemmeno l'ombra, solo, si fa per dire, frutta e verdura sulle bancarelle. Alla fine ripieghiamo su un ristorante – bar cinese, l'unico aperto vista l'ora avanzata e ci beviamo la solita coca-cola per fortuna bella fredda.
Trovare un succo diventa una mission-impossible; solo coca nei pochi bar aperti.
Continuiamo la strada che gira intorno all'isola e ci fermiamo ad una chiesetta cattolica che sembra la casa di Hansel e Gretel, tutta colorata. Finalmente, circa al km 33 ecco un chiosco di frutta e succhi tropicali naturali, con tavoli in riva al mare e una splendida e pulita spiaggetta. Qui il mare ha tutti i pesci del nostro atlante e gli scogli sono pieni di anemoni. Il proprietario ci dice “voi italiani avete il Papa e noi abbiamo il paradiso”, probabilmente lo dice a tutti ma è proprio vero.
2 succhi papaia e ananas 1200 f il posto si chiama Painapo Beach e sta anche sulla lonely planet.
Ormai ben cotti ci avviamo alla ricerca del Tiki village. Il villaggio è chiuso da mezz'ora (11.00 -15.00) si paga anche il pomeriggio e riapre la sera per lo spettacolo, probabilmente è bello ma stanchi e ben cotti ce ne andiamo senza rimpianti e ci fermiamo solo nella spiaggia dietro l'hotel Les Timpaniers.
Splendida idea l'auto, un giorno di affitto con benzina inclusa 8500 f . Splendida idea la compagnia, abbiamo diviso la spesa (4250 f a coppia) e Daniel e Angelica sono stati molto simpatici e ideali compagni di gita.
Abbiamo solo 2 ore per doccia e preparativi bagagli (domani già partiamo); alle 18.30 ci vengono a prendere per la cena spettacolo. In realtà arrivano alle 18.00 e ci fanno fare la figura dei ritardatari davanti a tutto il pullman (una decina di persone fra americani, australiani e francesi).
Divertentissimo, una famiglia intera che nella sua casa organizza intrattenimento, cena, scuola di allaccio pareo, taglio cocco, ballo, lavoretti di intrecci di foglie di palma e ghirlande di fiori.
Tutto è poco professionale (si spegne continuamente lo stereo con la musica) ma la simpatia di Marrcò (pronuncia francese), un enorme polinesiano dalla risata contagiosa, è travolgente.
Qui incontriamo di nuovo René e Leticia (per fortuna, vista la figuraccia con gli altri). René, nonostante l'abbondante mole, rompe cocchi e balla niente male.
La cena a buffet è molto varia: mahi mahi con crema di vaniglia, poisson-cru, gamberetti al curry, pollo con verdura (nome????) frutta varia, riso, patate e manioca.
Al termine della serata mi esibisco in alcuni pasi di ballo polinesiano (sfruttando le reminescenze della danza del ventre e di salsa e merengue), riscuotendo un discreto successo e gli applausi, seguiti da “trés jolie” di Marco.
Un po' per la pesantezza della cena, un po' per il consueto spuntino pomeridiano a base di salame di cervo trentino e pane rubato a colazione, bagnati con lo Chardonnay, ci limitiamo a mangiare un solo piatto misto di tutto quel ben di Dio.

5-12-2010 domenica

Finiamo i bagagli, facciamo colazione e alle 7.15 si riparte, non prima di aver pagato 1500 f di tasse e solo 1 ora di internet 900 f, si sono sbagliati!!.
All'aeroporto ci risiamo con il problema trolley e conseguente peso, questa volta non ci fanno passare e facendo il calcolo per tutti i voli, pagando ogni volta ci verrebbe circa 24.000 f (acc.....iderbolina) pagando tutto subito ci viene 12000 f e stiamo tranquilli fino alla fine del viaggio.
Telefoniamo a Lulù, la nostra giovanissima figlia rimasta praticamente sola a casa, che ci informa del pigiama party (ma la musica che si sente in sottofondo …... mi sembra di conoscerla....... “oh le le, oh là là..... il mio amico Charlie, Brigitte Bardot Bardot.... ciao mamma”).
Arrivati a Raiatea siamo attesi da “un lupo di mare” svizzero  che, caricati i bagagli in barca, fa una sosta al porto per fare benzina; ne approfittiamo per comprare un po' di acqua frizzante da Champion. Dopo circa 30' di barca arriviamo a “la Pirogue”, ci accoglie Giuliano, il proprietario, svizzero ticinese che parla italiano come una guardia papalina :-). E' gentile, ci offre da bere e ci informa che oltre noi c'è solo un altro cliente. La camera è bella, tutta piena di fiori e proprio in riva alla laguna, internet per tutto il soggiorno costa solo 1600 f
Dopo un primo bagnetto proviamo a prendere una piroga a 2 posti con effetti disastrosi, avanziamo lentamente a zig-zag pagaiando a volte a vuoto e con fatica. Dopo circa 30', molliamo tutto, siamo stanchi di dare spettacolo vestiti da matti (io ho la maglietta con sotto un pareo lungo, Roberto la cintura di salvataggio sotto la maglietta e i pantaloncini sembra l'omino Michelen ma, ciliegina sulla torta sono i cappelli di paglia comprati in Cina che abbiamo tutte e due in testa).
Purtroppo davanti all'hotel non ci sono scogli e quindi pochi pesci; vediamo solo delle lumacone d'acqua che non sappiamo cosa siano (ci diranno che trattasi di cetriolo di mare).
Alle 19.30 precise siamo a tavola: caldo-freddo di tonno (tonno a fettine appena scottato), gamberi con salsa di cocco, cassoulet di pesce e gamberi, gamberoni alla piastra, birra Hinano, meringa con panna liquida e creme brulee. Tutto eccezionale.

6-12-2010 Lunedì

Stanotte ha piovuto moltissimo e anche questa mattina le nuvole non promettono niente di buono. Partiamo alle 9.30 per il giro 4x4 sull'isola di Tahaa, con noi anche l'altro ospite svizzero.
La nostra guida è Tevà. Visitiamo l'interno, vediamo molte piante e assaggiamo molti frutti. Finiamo il giro visitando la piantagione di vaniglia di Tevà, il quale ci mostra come deve essere trattata e ci fa “massaggiare” qualche baccello, Roberto un po' rude spreme forte un baccello e lo rovina …... considerato il tempo che ci vuole per preparare ogni singolo baccello …...
Ne compriamo un pacchettino (1500 f). Assistiamo anche ad una dimostrazione su come coltivare le perle bah! La spiegazione in francese è un po' così, ma tanto ne vedremo altre.
Fa molto caldo e “becchiamo” solo 1 minuto di pioggerella.
Il pomeriggio scorre lento fra letture e riposino.
Mandiamo parecchie mail, salutiamo lo svizzero che parte domani e dopo cena passeggiata verso l'oceano; le stelle sono talmente tante che non riusciamo ad individuare le costellazioni.

7-12-2010 martedì

Ritornati dalla gita di ieri ci siamo accordati con Giuliano per una escursione diversa da quelle (in misura ridotta vista la bassa stagione) proposte: mezza giornata solo al giardino dei coralli (8000 f in due).
Partiamo alle dieci con un polinesiano di nome Fisher nato a Rangiroa e che ora lavora qui.
Il posto è splendido e scesi dalla barca ci dirigiamo sul retro del motu camminando fra le palme, prendiamo 3 minuti di pioggia, ma tanto siamo in costume.
Entriamo in acqua e lì iniziano i problemi, la corrente ci dovrebbe trascinare ma Roberto è terrorizzato e si ferma quasi subito, io per girarmi ad aspettarlo mi graffio su un corallo e poi sfioro un anemone, risultato: una bella bruciatura sulla coscia e una sbucciatura con lividone sulla gamba.
Roberto rinuncia e ci raggiunge quasi alla fine.
Io proseguo praticamente da sola (Fischer è rimasto indietro ad aspettare Roberto) e mi sembra di essere Nemo nella corrente del pacifico, non mi importa dei tagli e delle bruciature, lo spettacolo vale veramente ogni soldo speso.
Mi metto la muta e rifaccio il giro altre 3 - 4 - 5 volte, scatto quasi 200 foto e mi becco un morso da un pescetto piccolo e nero che scambia il mio dito (ormai unica parte scoperta)per una banana o chissà per cosa. Fischer mi prende in giro tutto il tempo con il piraňa della Polinesia. Roberto si gode la giornata rimanendo lontano dalla corrente e  individuando sull'atlante più pesci che può. Restiamo tutto il tempo che vogliamo poi ci mangiamo alcune banane e torniamo in hotel. E' di nuovo già tempo di preparare i bagagli, da un lato siamo tristi perchè vorremmo fermarci, dall'altro il viaggio ancora è lungo e siamo curiosi di visitare le altre isole. Ultimo giro verso l'oceano con i granchi del cocco che scappano al nostro arrivo e le stelle che ci salutano, peccato che fino ad ora il tramonto non è mai stato sul mare e quindi niente foto spettacolari. Incontriamo anche un grosso paguro (quasi una palla da tennis). Appena si tranquillizza, la grossa conchiglia, mette le zampe e si allontana, regolarmente filmato da Roberto.
La notte, solito temporale che poco rinfresca l'aria.

« Ultima modifica: 21 Gennaio 2011, 17:33:22 da lillapoli »
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lillapoli

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Re: Polinesia e Tuamotu 1-23 dicembre 2001Rob e Luc parte 2a
« Risposta #1 il: 21 Gennaio 2011, 00:07:34 »

8-12-2010 mercoledì

Fischer ci accompagna con la solita barca piena di bagagli, bombole di gas da ricaricare e 2 enormi vassoi, con dentro la nostra colazione, che ci vengono invidiati all'aeroporto da un gruppo di rappresentati di tour operator italiani che hanno soggiornato nel resort più lussuoso dell'isola (ma i loro sono dei vassoietti piccoli piccoli)
Niente problemi con il peso, e ci credo! ho mostrato la ricevuta di pagamento.
Huahine, abbiamo costruito il viaggio su questo pezzetto di soggiorno, il primo diario che abbiamo letto era di una coppia che diceva meraviglie di “au motu mahare”, erano stati i primi clienti e anche i commenti di altri clienti sono sempre stati ottimi così abbiamo deciso di passare qui 4 giorni togliendone uno a Manihi.
A huahine ci attende Walter (francese di Montpellier): lui e Kim, sua moglie, gestiscono questa mini pensione da circa 6 anni, hanno costruito con le loro mani ogni pezzo dei bungalow.
Ci accompagna con l'auto a fare spesa al supermercato di Fare, lì spendiamo una fortuna comprando il necessario per 4 giorni (l'acqua frizzante, ma soprattutto i piatti di carta costano tanto, in  totale paghiamo 16.738 f) la quantità di cibo si rivelerà giusta, ma i piatti di carta ce li potevamo risparmiare.
Prima di imbarcarci per il motu compriamo dai pescatori un abbondante trancio di mahi mahi e poi telefoniamo a Lulù.
In circa 10 min di barca raggiungiamo la nostra meta: due bungalow con bagno privato esterno e pavimento di sabbia, tutto immerso in una foresta di palme da cocco a pochi metri dalla laguna.
Walter ci mostra la cucina in comune e ci informa che oltre noi c'è un'altra coppia (una algerina e un francese che da dieci anni vivono e lavorano nella silicon valley).
Dopo un giretto esplorativo e qualche bagno già armeggio con i fornelli, mentre Walter ci rifocilla con dei cocchi gelati e ananas dolcissimo. Arrivano anche Kim e Daisy la loro figlioletta di 2 anni e mezzo.
Alle 19.30 siamo a tavola con 2 tipi di pasta (in onore di walter e dei “californiani” che partono domani): al pesto alla genovese, arrivato integro dall'Italia, e al sugo con il tonno. Walter e Amel ci fanno compagnia e molti complimenti, Kim salta, deve addormentare Daisy. Per secondo noi abbiamo il mahi mahi e i “californiani” la carne, tutto da cuocere sulla brace preparata da Walter con le noci di cocco secche. Già ieri i californiani hanno mangiato metà cena perchè uno dei cani li ha “aiutati”; questa sera è un gatto forse (non è stato colto sul fatto) che li aiuta portandosi via una bistecca.
Cediamo uno dei nostri mahi mahi. Vino, pomodori, frutta e chiacchiere ci accompagnano fin quasi a notte fonda (le 21.00)
Poi comincia la lotta contro la belva delle isole, il mostro dei motu, l'insaziabile sanguinaria, Lei, la zanzara e i sui fratelli, i “nono”.
Dappertutto ci sono zampironi anti zanzare e anche con il repellente dobbiamo in continuazione schiacciarne qualcuna, a vedersi da fuori, ma solo da fuori, lo spettacolo è divertente, con noi che parliamo e nel frattempo ci prendiamo a schiaffi, qui però le zanzare sono protette.......... :-) scherzo ovviamente (sui motu il problema c'è dappertutto anche se stai al resort)
La guerra è guerra, spruzziamo anche raid spray.

9-12-2010

Seconda giornata da Robinson Crousoe, Roberto non si rade ormai più e anche le docce, specie la sera, le facciamo “rapide”, l'acqua viene “scaldata” con il sole che batte sulla cisterna.
I californiani ripartono e Walter li accompagna, noi ne approfittiamo e andiamo con lui per poi proseguire fino all'agenzia per affittare l'auto dove per 7600 f ci danno una Hyundai con la quale partiamo, cartina di Walter alla mano, per un giro dell'isola.
La prima tappa è archeologica: ci sono molti Marae sulla spiaggia, poi affrontiamo un percorso a piedi sulla collina, dopo alcuni errori di percorso (non ci sono segnali) e dopo aver superato diversi marae di varie dimensioni, arriviamo a quello più in alto dove c'è un panorama mozzafiato.
Nel nostro percorso siamo inseguiti e a volte superati, da una signora francese, non più giovane ma molto agile.
Il giro prosegue, con borraccia già vuota alla discesa dalla collina, alla vana ricerca di un chioschetto (se vado a vivere in Polinesia apro una catena di chioschi di succhi di frutta e faccio i milioni).
Superiamo colline e ponti, fotografiamo le anguille dagli occhi blu e da un punto panoramico ci portiamo via lo splendido ricordo di una laguna dalle mille variazioni di azzurro.
Dopo una discesa a precipizio arriviamo nel sud di Huahine Iti e ci fermiamo casualmente (non ci sono segnali) vicino al marae sulla spiaggia, per un bagnetto e un pic-nic, ben 2 uova sode a testa “murate a secco” visto che tutto è chiuso e non abbiamo più acqua.
Ad ogni fermata incontriamo giovani ragazzi polinesiani che ascoltano musica a tutto volume e rovinano un po' l'atmosfera.
Torniamo a Fare alle 15,30 e ne approfittiamo per connetterci a internet, gironzoliamo al porto e ci fermiamo a leggere un libro che Walter ci ha prestato sulla Polinesia.
Facciamo benzina (1500 f), restituiamo la macchina (paghiamo con carta di credito) e ci fermiamo su un prato ad aspettare che Kim ci venga a riprendere.
Alla pensione ci aspetta Cristian, il nostro nuovo vicino, un italiano in trasferta per lavoro in Nuova Zelanda.
Altra cenetta con pasta al pesto, questa volta capisco male e faccio “olmo” Walter che rimane un po' male anche se per educazione dice che non importa.
La carne di secondo è una pessima idea, è dura e non cuoce mai sulla brace di noci di cocco.
Mezza bottiglia di Bordeaux e la serata è finita.

10-12-2010 venerdì

Insieme con Cristian partiamo per la gita in barca. Una specie di piroga a motore con tendalino per il sole. Il capitano, cuoco e cantante, nonché suonatore di Ukulele, è Armando, un polinesiano con una grossa pancia, occhiali da sole, telefonino, pareo e ornamenti mahohi.
Le spiegazioni in inglese e francese si alternano ad avvistamenti di razze e qualche raro delfino.
l'”agenzia” si chiama Huahine Nautique e da lì partiamo insieme ad altri 4 francesi (compresa la signora di ieri) per raggiungere la fabbrica di perle dove assistiamo ad una spiegazione migliore e più approfondita di quella di Taha'a. Compriamo un vaso per la nostra vetrina.
Si prosegue fino al motu Vavaratea per fare prima snorkeling (Roberto lo fa attaccato alla scaletta con la muta indosso e la fascia galleggiante, fino all'ultimo pensava di provarci ma la leggera corrente e la profondità l'hanno bloccato) e poi il pic-nic (abbondante).
Durante i trasferimenti Armando ci allieta con canzoni francesi, polinesiane e “o sole mio”; ci aspettiamo da un momento all'altro di entrare nella grotta azzurra di Capri.
Dopo pranzo si riparte per completare il giro dell'isola e vedere gli squali (Roberto sempre dalla scaletta) Fantastico!!!
Certo non siamo molto contenti di come gli squali vengano attirati con avanzi di mahi mahi, non avevamo capito che la cosa sarebbe avvenuta così, ma vederne così tanti tutti insieme è impressionante.
Per cena spaghetti al tonno, stavolta anche con Walter, e “finalmente” ha inizio la stagione delle piogge che dura quasi tutta la notte.

11-12-2010 sabato

Giornata tutta dedicata “au motu mahare”. La “pioggia” ci costringe a partire con la canoa dopo le 9.30, quando rispunta un sole fortissimo. Ci dirigiamo sul lato dx della laguna, molliamo la canoa e a piedi avanziamo contro corrente verso i resti del Sofitel resort (un hotel abbandonato da circa 8-10 anni). Il giardino di coralli è purtroppo vicino alla barriera e la corrente ci fa desistere. Ripieghiamo verso l'interno della laguna, dove due grosse formazioni coralline ci ripagano. Intorno al motu è pieno di anemoni con i pesci pagliaccio.
Pranzetto veloce e riposino per Roberto, lettura per me, ripartiamo sempre con la canoa (siamo diventati bravissimi), direzione laguna lato sinistro.
Dopo circa 40 min di pagaia decidiamo di rientrare e tornare a nuoto sulle formazioni di corallo viste dalla canoa.
Magnifica sorpresa! Avvistiamo una murena; film e foto in quantità.
Oggi siamo una coppia di sordomuti, io ho, come al solito, l'acqua nell'orecchio e quindi non ci sento, Roberto ha la laringo-tracheite e quindi non parla........ ma come si fa ad ammalarsi in Polinesia!!!
Serata come al solito spaghettosa: aglio, olio, peperoncino, alici e pangrattato. Walter apprezza molto e prima di cena si improvvisa “medico” per Roberto: prepara una bomba con Rhum, sciroppo di canna e limone locale. Per secondo diamo fondo alle provviste: sardine, salmone, “repollo” e frutta a volontà.
Saldiamo i 30000 f per i 4 giorni di pensione e mostriamo un po' di foto della murena a Kim, Walter e Daisy.
Prima di andare a dormire facciamo un'ultima passeggiata verso l'oceano dove, seduti sulle panche di legno fatte da Walter, finiamo la serata in modo molto romantico a guardare le stelle e il mare.
« Ultima modifica: 12 Febbraio 2011, 18:28:15 da lillapoli »
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lillapoli

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Re: Polinesia e Tuamotu 1-23 dicembre 2001Rob e Luc parte 2a
« Risposta #2 il: 21 Gennaio 2011, 00:08:58 »

mancano ancora 10 gg  ;D
« Ultima modifica: 12 Febbraio 2011, 18:26:38 da lillapoli »
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ari

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Re: Polinesia e Tuamotu 1-23 dicembre 2011 Rob e Luc parte 2
« Risposta #3 il: 21 Gennaio 2011, 19:38:55 »

A parte il fatto che con il tuo racconto mi hai fatto venire una graaaaande fame, me li ricordo anche io, quei pranzetti in Polinesia. HAi visto il cocco com'è buono? E l'ananas?
Bellissimo il tuo racconto, leggo davvero volentieri e mi hai fatto venire un po' di nostalgia, ed ecco riparte la lacrimuccia. Colpa tua  :(
Ma voi come siete con il mal di Polinesia. Siete riusciti ad evitarlo?
« Ultima modifica: 22 Gennaio 2011, 13:41:54 da ari »
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Re: Polinesia e Tuamotu 1-23 dicembre 2011 Rob e Luc parte 2
« Risposta #4 il: 22 Gennaio 2011, 10:10:37 »

 ;D sì è vero ci piace mangiare e mangiare bene!!!
Però al contrario di quanto può sembrare dal racconto (sapete spaghetti e condimenti portati dall'Italia.....) in genere in viaggio assaggiamo veramente "tutto", quando dico tutto è proprio tutto!
Ho veramente assaggiato cavallette fritte, serpenti, scorpioni, coccodrillo ecc
Siamo convinti che attraverso il cibo passi la cultura di un popolo, ed è uno dei modi migliori per fare amicizia con la gente del posto quando si è in viaggio.
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ari

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Re: Polinesia e Tuamotu 1-23 dicembre 2011 Rob e Luc parte 2
« Risposta #5 il: 22 Gennaio 2011, 13:41:08 »

Cavallette? Scorpioni? Blaaaaa!!!  :-X  é vero che ho sentito dire che le cavallette in realtà sono buone, ma scusate proprio non ce la faccio.
Gli insetti mi piacciono ma non nel piatto.
 :-\
« Ultima modifica: 22 Gennaio 2011, 13:42:49 da ari »
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lucia9

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Re: Polinesia e Tuamotu 1-23 dicembre 2011 Rob e Luc parte 2
« Risposta #6 il: 22 Gennaio 2011, 19:14:05 »

Bel racconto Lillapoli! Che nostalgia!!!! ::)
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