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Arcipelago delle Gambier


L'arcipelago viene anche definito la "culla delle perle polinesiane": infatti grazie alla presenza delle lagune che formano questo arcipelago, le isole di Gambier sono il luogo ideale per la coltura delle ostriche.
La morfologia dell'Arcipelago ha caratteristiche eccezionali : piu' del 95% delle isole appartenenti all'arcipelago sono atolli : una percentuale unica nella Polinesia francese .
Immagine satellitare


Quella riprodotta a fianco è una immagine satellitare dei maggiori atolli delle Gambier .
Niente meglio di una simile panoramica puo' spiegare la particolarità geomorfologica di questa zona del Pacifico.

Per poter apprezzare i particolari dell'immagine e visualizzare l' ingrandimento cliccarre su di essa .

Situate nel luogo piu' remoto della Polinesia, le Gambier distano da Tahiti circa 1643 chilometri : sono dunque in una posizione di confine con altre realtà territoriali.
Ad est troviamo infatti le isole Pitcarin controllate dal Regno Unito, le Easter Island che fanno parte dei confini territoriali Cileni, e dopo un lunghissimo tratto di Oceano troviamo il Sud America .
Le isole piu' note dell'arcipelago sono : Akamaru, Aukena, Mangareva e Taravai.




mappa dell'arcipelago


Un po' di storia:


La prima popolazione che abito' l'arcipelago, probabilmente provenne dalle isole Marchesi nel 1200 d.C. Ma tutti i resti di questa civiltà sono stati distrutti dallo zelo dei missionari gesuiti che cambio' l'Arcipelago per sempre.
La vera chiave di volta fu l'arrivo nel 1797 dei primi europei.
Il primo ad arrivare alle Gambier fu il Capitano John Wilson della London Missionary Society che esploro' le isole a bordo dell HMS Duff e che battezzo' le isole con il nome ( Gambier ) del mecenate francese che aveva finanziato la sua spedizione.

Ma furono gli evangelizzatori francesi che ebbero il piu' grosso impatto sulla vita locale : Honore' Laval un prete gesuita che arrivo' nelle Gambier nel 1834 insieme a padre Francois Caret , dopo aver convertito il re locale Maputeoa ( battezzato il 25 agosto 1836) governo' le isole al pari di un despota .
Prima del loro arrivo gli abitanti delle Gambier erano politeisti, ma furono loro sufficienti solamente quattro anni per convertire l'intera popolazione e fare tabula rasa di un intera civiltà.
Gli "evangelizzatori " vollero dare un segnale anche visivo e architetturale della cristianizzazione forzata delle isole : eressero nel giro di pochi anni una enorme quantità di edifici religiosi , tutti estremamenete imponenti come a voler ostentare la superiorità della cultura europea su quella precedente , ormai distrutta .

Molti dei nuovi edifici vennero costruiti , simbolicamente, sulle macerie degli antichi "marae" i luoghi di culto tradizionali dell Polinesia Francese. E' impressionante l'elenco delle costruzioni religiose che tappezzarono l'Arcipelago in qegli anni : la cattedrale Saint Michel (construita tra il 1839 e il 1848) ,Saint Raphael, Aukena, 1839 ; Saint Pierre, Taravai, 1841 ; Notre Dame de la Paix, Akamaru, 1841.
le furono annesse dalla Francia nel 1881.

Analizziamo le isole piu' note:




L'isola è sicuramente la piu' nota dell'arcipelago : dal punto di vista geografico essa si estende in lunghezza per circa 8 Km ed è larga solamente 1,5 Km.
Il paesaggio litoraneo, intervallato dalla presenza di numerose baie è splendido ed il giro dell'isola, soli 28 chilometri , è un'appuntamento da non mancare.

Le montagne piu' alte sono il Monte Duff. 441m e il Monte Mokoto, 423m.
Circondata da 80 chilometri di barriera corallina, l'isola è luogo d'elezione per la coltivazione delle perle : qui viene coltivata anche la meravigliosa Pinctada margarifa.
Sull'isola , come del resto in tutto l'Arcipelago è molto fiorente la coltivazione di pompelmi , caffè, e banane.

Chi sceglie le Gambier non può dimenticare di visitare la capitale di Mangareva, Rikitea, dove risiede la Cattedrale di Saint-Michel, una costruzione realizzata interamente con blocchi di corallo.
Meta molto ambita per gli amanti dell'archologia, l'isola offre un panorama storico veramente invidiabile.
L'isola è collegata grazie a voli piuttosto frequenti di Air Tahiti

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